domenica 27 dicembre 2009

Il "Due Lune" riapre i battenti a Vernazzano

Lo storico club venne chiuso nel 2005 per irregolarità amministrative. Due ventenni di Tuoro al lavoro per aprire a febbraio . Quando il "Bondì" si vede dal mattino..
Tuoro sul Trasimeno

Sul web è ancora attivo il blog del Comitato “Riapriamo il Due Lune”, nato nel dicembre 2005 per chiedere la riapertura del noto Club in località Bondì a Vernazzano, chiuso nel novembre dello stesso anno dalle Fiamme Gialle per irregolarità amministrative. In venti anni di onorevole attività culturale si ricorderà, tra i gruppi musicale quasi sconosciuti tenuti a battesimo, un affollatissimo concerto dei Subsonica nel 1997. Tanto per citare. Nel gennaio 2006, con la solidarietà dell’amministrazione comunale, venne presentata una petizione di 1500 firme (poi 1750) al presidente del Consiglio regionale Mauro Tippolotti. Storia passata. Sì perché a febbraio il Club “Due Lune” è pronto a ripartire, grazie alla volontà e alla determinazione di due ventenni toreggiani, Mattia Pepini e Flavio Piazzesi. Dopo aver illustrato il progetto all’amministrazione comunale, dal primo gennaio partirà il contratto di affitto stipulato con la proprietà, e la formula di apertura sarà sempre quella dell’associazione culturale nel regime autorizzatorio di allora. Da una settimana Mattia e Flavio lavorano sodo tutti i giorni nei primi restauri, ai quali seguiranno interventi di tecnici. “Tempo permettendo, per febbraio apriremo”. Nel frattempo, tra una verniciata e una posa di stucco, hanno predisposto tutti i contatti giusti, dalle forniture di arredi e bevande al “menu” musicale che continuerà ad essere la portata principale del Due Lune. Ma la risorsa più autentica è l’entusiasmo. Un’avventura ad occhi chiusi? “Lavoriamo da sei anni nel settore della ristorazione” rispondono Mattia e Flavio. Giovani ma grintosi.

giovedì 12 novembre 2009

L'abbraccio di Agilla e Trasimeno



Si narra che ancora oggi
sia possibile scorgere la ninfa
Agilla stretta al principe Trasimeno nell'abbraccio d'amore che gli fu fatale.

Basta chiudere gli occhi per qualche minuto e lasciarsi penetrare l'anima dal silenzio del lago, fino a quando il
canto degli uccelli acquatici non
diventerà stridulo
e febbrile intorno alle sagome dei due amanti
.

mercoledì 11 novembre 2009

I sindaci passano, i piccioni restano

Castiglione del Lago
Il Comune rispolvera una vecchia ordinanza per contenere la popolazione"cittadina"della Colomba Livia. "Rispolvera" nel vero significato del termine: non solo è rimasta tale e quale la data "ordinanza del 16 ottobre 2002" - il che in fondo potrebbe anche passare per una distrazione - ma anche la firma del sindaco di allora! In fondo alle due pagine di premesse, considerazioni e disposizioni blabla si legge il sindaco "Fiorello Primi" (due fasce tricolori fa). E' proprio vero: i sindaci passano, i piccioni rimangono (e i fagiani pure)

SEICENTO "MORETTE" AL TRASIMENO

I turisti al lago fanno cilecca e snobbano i tuffi in acqua. E per fortuna che ci sono le morette..

San Savino - Magione
"Numi del firmamento! sogno o son desto? Eppure quello laggiù è Pinocchio! ... " Forse non avranno detto proprio così Francesco Velatta (zoologo dell’Ufficio Parchi della Provincia di Perugia) e Mario Muzzatti (ornitologo dell’Oasi naturalistica “la Valle”, gestita dalla Cooperativa “l’Alzavola” in convenzione con la Provincia di Perugia), quando hanno avvistato un branco di oltre 600 “morette tabaccate” a godersi l'acqua del Trasimeno in santa pace. Ma se è vero che in tv imperversano le bionde ossigenate, al Trasimeno le morette tabaccate- autentiche!- sono le "vips" del momento.
Gli esemplari sono stati ripetutamente avvistati nel corso dei monitoraggi faunistici che vengono costantemente svolti sullo specchio lacustre.
La "Aythya nyroca", nome scientifico della moretta tabaccata, è una rara anatra tuffatrice, minacciata a livello mondiale e classificata “in pericolo critico” nella Lista Rossa nazionale. E guarda un po', è presente in questi giorni in numero elevato al Trasimeno, ma non è una novità, visto che è presente con regolarità dal 1993, con osservazioni più frequenti in settembre-ottobre. A partire dal 2000, è stata segnalata con continuità nella zona della Valle anche durante la stagione riproduttiva con non meno di 2-3 coppie nidificanti accertate. Il contingente svernante (inizialmente limitato a pochi individui) ha conosciuto una decisa crescita a cominciare dal 2002, fino a toccare quasi 300 individui nel gennaio 2008. Mai come in questi giorni erano state però registrate concentrazioni così importanti, assolutamente uniche a livello nazionale.
Per avere un’idea dell’eccezionalità dell’evento si consideri che, secondo i criteri della Convenzione di Ramsar, la soglia a partire dalla quale una zona umida viene considerata di importanza internazionale per la conservazione della specie, è di appena 100 individui, cioè un sesto di quanti se ne contano in questo periodo sul Trasimeno (620). Il monitoraggio dell'avifauna nei mesi invernali consentirà quindi di definire meglio lo status locale di questa rara anatra tuffatrice e permetterà in particolare di capire se il grande branco avvistato è solo di passaggio o rimarrà al Trasimeno anche per lo svernamento. Insomma, dicono gli esperti, la presenza della "moretta" è un segnale importante che aiuta a comprendere l'importanza ma anche la fragilità dell'ecosistema lacustre, quindi la necessità di mantenere alta l'attenzione ai delicati equilibri ambientali. E questo nonostante il basso livello delle acque
Visto che i turisti disertano, almeno le anatre tuffatrici un bel bagno se lo fanno.

Decentrare Eurochocolat? "La Spalm Beach" ipse dixit.

Guarducci e "La Spalm Beach": Idea Format per spalmare Eurochocolate nel centro storico di Perugia

Decentrare/Spalmare Eurochocolate è diventato quasi un esercizio quotidiano di pensiero ed immaginazione. Un'attività che Eugenio Guarducci paragona un po’ al mestiere di allenatore della Nazionale di calcio…"tutti lo vogliono fare ma alla fine la responsabilità di farlo cade sempre e solo su un’ unica persona". E allora pronto per fare da apripista al ragionamento, eccovi serviti signori la Spalm Beach.

"Sia il Comune che gli stessi operatori commerciali condividono la necessità di incanalare il flusso dei visitatori di Eurochocolate su alcuni assi pedonali di sicura bellezza della città, in modo da decongestionare un po’ le vie centrali - spiega in un comunicato il vulcanico patron di Eurochocolate -. Anche noi siamo d’accordo pur avendo registrato nel passato pesanti sconfitte (vedi ChocoCircus al Frontone, Villaggio al Parco del Santa Giuliana) che hanno allontanato definitivamente l’interesse degli sponsor su questo tipo di iniziative. Non per questo però vogliamo sottrarci ad una giusta e corretta riflessione che il Comune ed alcune voci critiche ci invitano a fare e magari tracciare nuovi format più leggeri ma capaci di avvicinare di più Eurochocolate a Perugia. Noi preferiamo quindi, come al solito, sottrarci alla sterile polemica evitando di argomentare e rispondere alle accuse pretestuose preferendo invece concentrarci sul fare anzichè sul chiacchierare. Poi, se necessario, nei modi e nei tempi che ci verranno concessi saremo in grado anche di rispondere alle stupidaggini lette per fortuna solo sulla stampa locale".

Nello specifico della spalmatura, il ragionamento di Guarducci pone innanzitutto alcuni punti fermi, essenziali. "Per far questo - spiega - Eurochocolate ribadisce la imprescindibile necessità che il tessuto commerciale che si attesta su questi percorsi (di solito parliamo di contesti ambientali dove è impossibile montare qualsiasi tipo di allestimento temporaneo), unitamente alle presenze di tipo culturale e sociale, si attivino per vivere da protagonista questa progettualità, contribuendo con le proprie vetrine e con le proprie specificità ad offrire una continuità sul tema cioccolato, in assenza del quale si perderebbe in partenza la scommessa del decentramento".

Tre i must: un collegamento diretto con il cuore pulsante della manifestazione; una riconoscibilità del tema cioccolato che non lasci spazio a pericolosi vuoti;
un terminale “goloso” (evento) capace di attrarre il visitatore opportunamente allertato da una precisa comunicazione e da una altrettanto puntuale segnaletica.
La Spalm Beach in Piazza San Francesco al Prato si candida a diventare il terminale “goloso” sopra citato considerato necessario a dare concretezza al percorso del cioccolato.
"L’idea è quella di simulare una sorta di Spiaggia (non l’ultima!) golosa dove protagoniste saranno le creme spalmabili che oggi costituiscono un importante attrattore dal punto di vista dei consumi. Percorrendo Via dei Priori il visitatore dovrà essere intercettato da un linguaggio anche visivo fatto di morbidezza, di vortici di cioccolato, di messaggi (Esempio? ..A me il cioccolato piace …a Priori!) e, soprattutto, animato da palette per la degustazione griffate “Via dei Priori”che i negozianti potranno omaggiare ai propri clienti dando loro la possibilità di approdare a golose degustazioni gratuite presso la rilassante Spalm Beach". Un esempio? Il ChocoVelox, risponde Guarducci. "Montato in Corso Vannucci durante Eurochocolate è stato, al pari della Fontana Maggiore, la cosa più fotografata di Perugia nei giorni della manifestazione. Il costo di produzione è stato di 280,00 Euro più iva. La Zip che abbiamo scelto come icona simbolo del 2010 è uno strumento che serve ad aprire e chiudere. Oggi abbiamo aperto questo ragionamento. C’è qualcuno che ci darà una mano per chiuderlo?

martedì 10 novembre 2009

SESSANTENNE REALIZZA POLIGONO DI TIRO IN GARAGE

Quando conviene dare la precedenza

Subbiano- Le passioni sono passioni. E con i tempi che corrono si cerca di non rinunciare a niente, magari arrangiandosi come si può. Un sessantreenne di Subbiano (Arezzo) aveva pensato di poter ricavare una specie di poligono di tiro direttamente a casa, nel garage. A scoprirlo sono stati i carabinieri del Nucleo Operativo di Arezzo. Ma tutto è partito da un bicchierino di troppo.
Siamo a Subbiano. Il 7 novembre, riferisce la nota della Compagnia, intorno alle 23, un 63enne si sta dirigendo con la sua Fiat Punto sulla sr 71 all’incrocio con Viale Europa, ma nell’effettuare la svolta non dà la precedenza andando a sbattere contro una Volvo che viaggiava sulla strada in senso contrario. L’uomo è stato quindi sottoposto a prelievo ematico presso il Pronto Soccorso
dell’Ospedale San Donato di Arezzo, e l’esame dà esito positivo: il tasso alcolemico è di 2.48 mg/l, cinque volte superiore al limite massimo consentito.
E la storia inizia qui. Visto lo stato di ebbrezza del sessantenne e considerato che era detentore di
armi, i Carabinieri hanno deciso di effettuare un controllo presso la sua abitazione. Arrivati alla porta del garage, hanno realizzato che questi aveva allestito un poligono di tiro nel quale si esercitava con la sua pistola 357 magnum, regolarmente denunciata.
Una serata terminata per il 63enne con due denunce: per guida in stato di ebbrezza e per esplosioni pericolose. All’uomo è stata inoltre ritirata la patente di guida e sequestrate le armi detenute, la pistola e alcune armi da caccia. Dare la precedenza ..conviene! Sempre!

SAN MARTINO SI FESTEGGIA IN CANTINA

L'agenda degli appuntamenti segnala Domenica 15 novembre - Il vino nuovo e i grandi vini da invecchiamento alla loro prima uscita sono, per il secondo anno, protagonisti di San Martino in Cantina, l’appuntamento autunnale firmato dal Movimento Turismo del Vino.


Una tiepida Estate di San Martino, vino novello giovane, morbido e fruttato, che stuzzica il palato, ma anche grandi vini invecchiati che si faranno scoprire dopo una lunga attesa. Ed ancora, l’Accoglienza coi Fiocchi da parte delle cantine socie del Movimento Turismo del Vino dell’Umbria e la possibilità di trascorrere una giornata all’aria aperta in un ambiente intimo e allegro.Sono questi gli ingredienti di San Martino in Cantina, l’appuntamento che, dopo il successo dello scorso anno, ritorna domenica 15 novembre in quindici cantine della regione che accoglieranno i visitatori con i vini di loro produzione in abbinamento ai prodotti tipici ed iniziative collaterali di carattere culturale.Anche il cioccolato sarà tra i protagonisti dell’evento, grazie alla rinnovata collaborazione con Perugina, che permetterà agli enonauti di scoprire nuovi abbinamenti tra il vino e il cibo degli dei.Infine, anche per questa occasione, il Movimento Turismo del Vino dell’Umbria rinnova la sua solidarietà al Comitato per la Vita “Daniele Chianelli”, l’Associazione umbra di volontariato che raccoglie i fondi per la ricerca e la cura dei tumori e delle leucemie dei bambini. Attraverso l’iniziativa Un bicchiere per la vita, in tutte le cantine sarà possibile contribuire alla raccolta fondi per l’ospitalità dei piccoli malati e delle loro famiglie presso il Residence Daniele Chianelli, acquistando il calice e la relativa tasca a firma del Comitato.

lunedì 9 novembre 2009

ISOLA MAGGIORE CAPITALE DEL LIBRO? YES, WE CAN

L'editore e grossista di libri Italo Marri ha proposto il progetto "Isola del Libro" per far diventare la Perla del Trasimeno un punto di riferimento del mercato librario nel Centro Italia. Il Comune dà l'ok all'accordo di programma, che prevede la collaborazione degli operatori commerciali e la creazione di 15 punti vendita.

Tuoro sul Trasimeno

Un Casinò alla Polvese? C’è perfino di meglio: Isola Maggiore si candida a diventare “Isola del Libro”, punto di riferimento nel Centro Italia per il mercato librario. Il luogo mistico dove approdò anche San Francesco appare oggi una meta ideale per invitare scrittori in cerca di ispirazione, per premi letterari, convegni ed eventi culturali di spessore. Ma non solo: l’idea è di allestire 15 punti vendita permanenti di libri con il coinvolgimento degli operatori commerciali. Insomma un vero e proprio centro del libro con un interessante indotto turistico. L’ambizione c’è ma non solo quella. Il progetto è stato avanzato dall’editore e grossista di libri Italo Marri, ed accolto con interesse dal Comune di Tuoro, la cui giunta ha dato il via libera alla sottoscrizione dell’accordo di programma per la realizzazione del progetto “Isola del Libro”, affidandone il mandato all’assessore alla Cultura Lorenzo Borgia. Un primo passo preliminare alla costituzione di una Fondazione ad hoc in cui si riuniranno i partners pubblici e privati. Il minimo comune denominatore tra istituzioni e imprenditoria sarà infatti da un lato la valorizzazione del territorio comunale e soprattutto di Isola Maggiore, dall’altro una divulgazione diffusa del libro in un contesto strategico dal punto di vista turistico, di cui possano beneficiare anche gli operatori e non solo. In sostanza si tratterebbe di destinare locali già disponibili – ad Isola come in altri punti del territorio e del capoluogo torreggiano, individuati d’intesa con il Comune – per la vendita di libri della cui fornitura si occuperà lo stesso Marri e una società di distribuzione editoriale ad esso collegata. I quindici punti vendita previsti, caratterizzati per tema o per editore, saranno permanenti e gestiti direttamente dal titolare del locale, o da una cooperativa incaricata dalla futura Fondazione, mentre i libri saranno messi a disposizione in conto vendita dall’azienda di distribuzione editoriale. Su questo impianto verranno innestate iniziative collaterali in grado di portare a Tuoro e ad Isola Maggiore un turismo forse di nicchia ma comunque poco esplorato in Umbria. Per esempio offrendo la residenza a scrittori che vorranno scrivere una loro opera durante un periodo di soggiorno gratuito presso Isola, in locali della Provincia o di altri enti e manifestazioni culturali legate all’editoria: premi letterari, convegni, presentazione di libri con autore e mostre figurative. Tutte le attività, dalla stampa alla divulgazione, dalla scrittura alla lettura, saranno dirette dalla futura Fondazione, che sarà intestata a Ciro e Cristoforo Marri e nella sua stesura progettuale dovrà inglobare soggetti pubblici e privati.

giovedì 5 novembre 2009

Influenza A: al Trasimeno tanti timori ma ancora nessun caso

Magione
Nessun caso di influenza H1N1 nel comprensorio del Trasimeno, ma solo un’ondata prematura di sintomi influenzali che lascia a casa diversi alunni di medie ed elementari nel comprensorio. Il monitoraggio avviene in filo diretto tra i plessi scolastici del Trasimeno e la sede del distretto sanitario territoriale a Panicale, dal quale rassicurano che per il momento la situazione è sotto controllo. L'allerta rimane alta e le assenze fanno sospirare (complice anche una sovraesposizione mediatica..con effetti collaterali di strane ipersensibilità all'influenza in genere?) In alcune strutture qualche classe conta un numero di assenze maggiore del solito, come alla scuola media “Mazzini” di Magione dove ieri mancavano all’appello una settantina di ragazzi, circa il 40% della studentesca del plesso.In tutto il comprensorio il continuo controllo da parte del personale scolastico non lascia spazio ad allarmismi, nemmeno tra quei genitori che chiedono continue informazioni sulla situazione nella scuola frequentata dal proprio figlio. Rimanendo a Magione infatti nel plesso della Primaria le assenze dei bambini sono tutte nella norma, tranquillizza la dirigente scolastica Giovanna Filomeni. L’influenza forse è arrivata prima del previsto (in genere il picco si verifica tra gennaio e febbraio), i numeri non destano preoccupazione, ma vengono prese comunque tutte le precauzioni necessarie diramate dal Ministero della Salute, con la consapevolezza che la forma influenzale è di vaste dimensioni. Alla Primaria di Magione, come all’Istituto Comprensivo Dalmazio Birago di Passignano e Tuoro, presieduto da Massimo Mariani, è stata diramata una circolare che invita i genitori a presentare il certificato medico anche oltre i 5 giorni di assenza, non obbligatorio per la normativa regionale. “Ritengo sia utile – spiega il preside Mariani – come forma di tranquillità ma anche come garanzia verso i genitori dei bambini, a scanso di allarmismi”. Riserbo dal polo comprensivo “Calvino di Città della Pieve, mentre è “tutto tranquillo” a Castiglione del Lago, come specifica Sergio Bargelli, dirigente scolastico della Scuola secondaria di primo grado “Franco Rasetti”, nel contare le poche assenze di ieri comprese quelle dei ragazzi dell’Itc “Rosselli”. “Da un giorno all’altro tutto può cambiare per carità, ma siamo nella normalità”.

lunedì 29 giugno 2009

Quando il lupo perde il pelo ma non la porchetta

Magione
Anche oggi sul raccordo Perugia Bettolle pausa pranzo col “purchettu”. Giovedi scorso sull’area di sosta prima dell’uscita di Torricella campeggiava, ben visibile dagli automobilisti che correvano lungo il rettilineo, il chiosco d’un ambulante con tanto di cartelli “Patatine- Panini e Porchetta”. Contrariamente alle aspettative applicava prezzi modici: 80 centesimi per una bottiglietta d’acqua. Anche meno di certi bar.
Incuriosita dalla novità mi sono fermata con una borsa piena di perché (e non solo).
L’ambulante mi ha confessato di essere “abusivo”, in risposta alla meraviglia tanta che ho mostrato nel vedere – per la prima volta – un chiosco sul raccordo. Poi si è corretto. “Cioè abusivi, siamo stati dai vigili e ci hanno detto che per legge possiamo sostare due ore per strada. Da mezzogiorno siamo qui”. A parte il fatto che le due ore erano passate (l’orologio segnava le 14,50), mi ha spiegato che vorrebbero avere dal Comune l’autorizzazione per poter utilizzare il lembo di erba a fianco della piazzola di sosta. A loro spese sarebbero anche disposti a metterlo a posto. Anche: l’utilizzo di aree demaniali e pubbliche prevede comunque che la pulizia e manutenzione ordinaria sia a carico del concessionario. Ma questo è un altro discorso.
A voler essere pedissequi e pure un po’ rompicoglioni, il furgone ambulante in quell’area di sosta non poteva starci. Lo dice un cartello di divieto che vale per gli automobilisti e quindi anche per altre tipologie di utenti – non ammessi! – della cosiddetta “superstrada”.
Appagate in parte le mie domande ho preso la mia bottiglietta e ho lasciato il povero cristo alla sua porchetta. Magari riusciva a portare a casa qual cosina in più del solito. Per una volta “yes we can” ho pensato.
All’indomani la mia curiosità forse un po’ pettegola mi ha spinto a fare due domandine, tanto alla Polizia Stradale, che ha competenza sul raccordo in merito a controlli e sicurezza, che alla Polizia Municipale di Magione. Entrambi i responsabili mi hanno confermato che questo genere di attività non è permessa sul raccordo, e dal Comando della Muncipale hanno anche precisato che loro non rilasciano alcun tipo di autorizzazione in merito, e che la legge, comunque, prevede di sostare un’ora sulle strade principali e secondari. Certamente non sulla quattro corsie.
Va bene, il porchettaro c’ha provato. Poverino, coi tempi che corrono il primo a dover mangiare è lui, mica solo i suoi clienti. Venerdi in prima serata infatti era davanti al mercatone col solito trancio di mezza porchetta.
Oggi però è tornato sulla solita piazzola prima di Torricella, a vendere panini con lu purchettu, bibite e patatine. Ma sì, viva gli italiani che fanno sempre come gli pare!

martedì 23 giugno 2009

Canile di Vernazzano: to be continued??

Dal Giornale dell'Umbria di domenica 21 giugno
IL CANILE PROSSIMO ALLA CHIUSURA MA IN GERMANIA CONTINUA LA RACCOLTA FONDI?

TUORO – Continua in Germania la raccolta fondi per il canile di Vernazzano, nonostante le disposizioni istituzionali ne prevedano la chiusura. Il nuovo appello, dopo quello - sospeso- per costruire un depuratore, è stato lanciato tramite la rivista dell’associazione Allgemeiner Tierhilfsdienst (che cura le adozioni in terra teutonica) “per poter continuare ad aiutare i cani italiani”, consultabile all’indirizzo mobile-tierrettung.eu. “Tuoro in cifre”: l’associazione tedesca spiega che per mantenere il canile spende al mese “1300 euro per una persona a tempo pieno e 530 euro per una part time (incluse le tasse), 700 euro per spese veterinarie e mille euro per mangime”, in tutto 3500 euro mensili. La cosa singolare è che già dal marzo scorso il ricovero di Vernazzano, ex canile comprensoriale (dalla metà del 2007 i cani della Asl2 vengono portati a Todi), doveva avere non più di 20 cani in previsione della chiusura. Il perché si legge in una relazione dei Nas del novembre scorso che chiama in causa i requisiti igienici della struttura e motivi di ordine pubblico. Nel recente sopralluogo però le bestiole presenti erano ancora un centinaio. Non a caso nell’ultima rivista pubblicata l’associazione tedesca ha illustrato nel dettaglio “la grande pulizia di primavera” effettuata nel rifugio di Tuoro a fine marzo. Si legge che “sono state praticate cure veterinarie all’aperto da parte del medico dell’associazione Thomas Tamm e di sua moglie Susanne”; in verità si spiega che “come veterinario tedesco non può farlo in Italia” ma poi l’associazione conferma di aver “potuto trattare i cani contro parassiti, assicurare il cibo, castrare molti maschi”. Calcolatrice alla mano, i cani adottati in Germania sono stati una sessantina: erano 160 a fine marzo, ora sono 100. L’associazione racconta però di qualche “subbuglio” durante il carico dei cani, evidenziando il persistere di sospetti sulla destinazione delle bestiole. “Una volta era troppo piccolo il trasportino, poi non andava bene il numero del chip, poi c’era qualcosa di sbagliato sull’elenco, ma dopo quasi tre ore (finiva il suo turno), all’improvviso andava bene tutto e siamo potuti partire”.

"Annibale al Trasimeno" fa il "bis" il 21 giugno 2009

Tuoro sul Trasimeno


Il 21 giugno Annibale ha vinto due volte sulle rive del lago. Domenica sera circa duecentocinquanta persone hanno affollato il Teatro dell’Accademia per la presentazione del documentario in 3d “Annibale al Trasimeno”, con molte presenze anche di “addetti ai lavori” provenienti da comuni limitrofi, anche fuori regione. Dopo l’applaudita anteprima nazionale a Rimini, all’interno del cartellone eventi in programma per il prestigioso “Festival del Mondo Antico”, il film documentario di Luca Palma e Ernesto Vigneri è approdato a Tuoro, dove verrà anche prodotto in dvd a supporto del “Centro di documentazione sugli studi annibalici” di prossima inaugurazione a Tuoro presso il Palazzo del Capra (è prevista forse entro settembre).
Il prodotto. È il primo esempio di documentario in 3d realizzato con la consulenza storico -scientifica accademica del professore Giovanni Brizzi (Ordinario di Storia romana presso l’Università degli Studi di Bologna) presente in sala domenica insieme agli altri autori, il dott. Ermanno Gambini dell’Università di Perugia, ispiratore del documentario e coordinatore del progetto Annibale, e Antonio Barone, arrivato direttamente dalla Sicilia, Presidente della Rotta dei Fenici, l’itinerario turistico culturale contenitore del progetto del percorso annibalico.
In quaranticinque minuti vengono raccontati gli episodi della seconda Guerra Punica, la vita di Annibale e la Battaglia del Trasimeno, l’imboscata che nel 217 a.C. le truppe del condottiero cartaginese realizzarono sulle sponde del lago Trasimeno ai danni dell’esercito romano guidato dal Console Flaminio. Una ricostruzione storica di alto valore tecnico e scientifico dove lo spettatore viene proiettato sul campo di battaglia attraverso la ricostruzione effettuata con le tecniche di character animation.



Il cartaginese in un mare di frames. A fimare la regia sono stati Luca Palma e Ernesto Vigneri dello studio perugino Poliovale, la sceneggiatura è stata curata da Antonella Valoroso. Le azioni compiute dai soldati dei due eserciti (quello romano e quello cartaginese) sono state realizzate come una partitura d'orchestra utilizzando e modellando azioni animate in 3d, prima facendo agire uno strumento per volta, nel nostro caso un attore per volta, e poi assemblando i movimenti (camminate, corse, duelli etc.) in un'unica composizione. Il percorso narrativo del documentario è molto interessante: alterna momenti di azione cn il character animation alle spiegazioni del Prof. Brizzi. Le tavole illustrate sono infine di Donato Spedaliere, punto di partenza per la modellazione in 3d degli ambienti e dei personaggi realizzata da Ernesto Vigneri e Luca Palma, risultate fondamentali anche per la definizione delle trame dei tessuti, del pigmento, delle armi dei soldati.

Applausi d’obbligo, a questo punto sorge spontanea la domanda – direbbe il buon Lubrano:

ma perché quel 21 giugno del 217 a.C. il console Flaminio decise di avventurarsi per il Malpasso senza aspettare i rinforzi dal versante orientale?

domenica 3 maggio 2009

VOLEVAMO STUPIRVI CON EFFETTI SPECIALI..

Pausa di riflessione per stress (pre)elettorale in riva al lago.

La simil -redazione si scusa molto con i simil-lettori, casuali, sporadici, periodici o assidui, di Trasìmeno Freestyle, ma nell'ultimo mese si sono esaurite le dita delle mani per rimpastare comunicati (simil) politici.
Di materiale per questo spazio di riflessione dove, alla fine, si scrive un po' più e un po' meno di quello che viene pubblicato sui quotidiani, ce n'era a iosa. Avrei potuto scrivere decine di (in) editoriali su vari argomenti. Sicuramente molti in merito ai movimenti politici e tellurici di questa campagna elettorale ormai partita senza più indugi o ufficiosità. Insomma, avremmo voluto stupirvi con effetti speciali ma non ce l'abbiamo fatta.
Per questo ci scusiamo. Anzi. Togliamo pure il plurale maiestatis perché qui di plurale c'è rimasto un grande esaurimento!
Quindi carissimi lettori, cavalcando l'onda un po' menefreghista della par condicio - istiuita per dare tregua ai cronisti, secondo il mio modesto parere, ancor prima che per garantire equità di informazione per le varie parti politiche - fino all'8 giugno il blog si prende una pausa ufficiale.
Ferie? macché. Elezioni amministrative. Chi tira da una parte chi dall'altra, quanti "euri" di telefono spesi per sapere talmente tante cose che poi non ho scritto!
L'appuntamento è tra un mese. Con tutti i sindaci nuovi e vecchi del Trasimeno. O forse anche in questo caso..saremo costretti a dire: "volevamo stupirvi con effetti speciali e invece non l'abbiamo fatto". In bocca al lupo a tutti!

Rinasce l'antica Misericordia di Città della Pieve

Da Il Giornale dell'Umbria del 30 aprile 2009

Città della Pieve

Dopo 60 anni risorge la Venerabile Confraternita della Misericordia di Gesù e San Giovanni Decollato di Città della Pieve, la più antica in Umbria, tra le prime in Italia. Il taglio del nastro, con il rito della vestizione, è avvenuto domenica scorsa alla presenza delle autorità locali, del presidente nazionale delle Misericordie e del coordinatore regionale Massinelli, e dell’Arcivescovo Chiaretti. Fino al dopoguerra la vestizione è stata celebrata ogni anno dal 1321, anno in cui viene redatto lo statuto di costituzione - ancora conservato- a cui seguì quello del 1492, del 1858 e poi del 2008. Risulta che fu il Beato Giacomo Villa a portare la Misericordia alla Pieve: durante il ‘600 vi confluirono molte confraternite per raccogliere “energie” necessarie nella gestione dell’ospedale, amministrato fino al 1912. Ed è nel secolo scorso che inizia un lento declino, tanto che dal dopoguerra ad oggi le attività si riducono a trasporti funebri e poco altro. Questo fino al gennaio 2009 quando ripartono i servizi, dopo l’iscrizione al registro regionale, e il rinnovo delle cariche sociali. In tre mesi sono stati effettuati ben 110 servizi per 5 mila km percorsi. Con 200 soci, 15 volontari operativi e 40 iscritti al corso di primo soccorso. “Nella sede non c’è il riscaldamento – racconta il governaotore Fabio Sberna – ma abbiamo preferito investire tutto nella qualità dei servizi sociali e sanitari, che sono ad offerta”. Sono stati acquistati con fondi propri un’ambulanza e un Doblò per disabili. Da qui riparte con grinta l’antica istituzione in memoria dei suoi settecento anni di storia.

domenica 22 marzo 2009

L'(in)editoriale- L'addetta stampa ignorante (nel senso che ignora)

Perugia

Lo so, un giornalista deve fare nome e cognome. Ma questa è una simil-redazione e facciamo come ci pare (finché ce lo consentono). Quindi chi vuol capire capisca..
In un noto hotel di Perugia, dove spesso avvengono concerti ed eventi musicali (non a caso ha una sala apposita) è stato presentato il singolo di una talentuosa giovane, figlia del Trasimeno. Ossia, per intenderci - a scanso di equivoci - figlia delle terre lacustri, quindi di una provincia, quella di Perugia, che lascia tanto spazio alle fantasie ma ammazza le ambizioni incerte. La ragazza ha stoffa, e lo ha dimostrato in molte occasioni: per chi proprio non fosse riuscito a sentire la potenza delle sue corde vocali, per alcune settimane è stata anche nella tv nazionale. E lì chi non voleva sentire lo ha fatto per forza: merita.
Eppure, nonostante tutto questo clamore e il successo, l'addetta stampa che ha curato il suo ultimo evento canoro in quel di Perugia ha avuto il coraggio di dire ad alcuni amici della "giovine talentuosa": "Beh però ha una bella voce eh?"
Della serie : Non è mai troppo tardi per capire, soprattutto se ti pagano per questo.

SANTA MARIA DEI SERVI RIAPRE AL PUBBLICO CON UN NUOVO MUSEO DIOCESANO

Inaugurato il primo Museo Civico Diocesano di Città della Pieve- "Un punto di riferimento per tutta l'Umbria" - Ospiti illustri per il taglio del nastro e un pizzico di colore per un intervento inaspettato.

Città della Pieve

Il testo ufficioso. Seven seconds. Sette secondi ciascuno: questo era il tempo previsto per ciascuno degli illustri e numerosi relatori che sarebbero intervenuti all’inaugurazione del Museo Civico Diocesano presso la Chiesa di Santa Maria dei Servi. E di nomi importanti ce ne erano sabato pomeriggio in prima fila. Qualcuno, per impegni dell’ultimo minuto, è mancato all’appello degli invitati, ma l’evento è stato di clamore senza alcun dubbio.
L’aspetto più piacevole forse, oltre ad un parterre di ospiti patinati, è stato vedere gli occhi soddisfatti di tanti pievesi: per chi non aveva mai visto Santa Maria dei Servi è stata una sorpresa; per chi l’aveva vista l’ultima volta nel 1990 – prima dell’avvio dei lavori – un gradito ritorno.
Personalmente, mi sono lasciata avvolgere dalla luce mistica della Chiesa prima ancora che me ne rendessi conto. Aspetto però di godermela completamente vuota e in religioso silenzio, uno dei prossimi giorni.
Infine, in questa fulgida atmosfera - che univa la Lorenzetti a Chiaretti, i labari dei Terzieri pievesi alle spiegazioni tecniche dei progettisti - c’è stato l’intervento di Valerio Bittarello, esperto di storia locale, che ha colto tutti di sorpresa. Vuoi perché ha superato i famosi “seven seconds” concordati per far parlare tutti senza annoiare il pubblico, vuoi perché non era previsto, vuoi perché ha arricchito con un tocco di colore il complesso degli interventi precedenti. La sfumatura più simpatica della relazione di Bittarello è stata in fase di chiusura, quand rivolgendosi a Natali, direttore della Galleria degli Uffizi, ha detto “perché vedete, se il mio amico Alberto gode, godo anche io. Io sono per una filosofia del piacere..” E forse, lasciatemelo dire, posso solo immaginare che qualcuno degli illustri invitati in prima fila abbia avuto un leggero fremito. Chapeau Valerio.


Il testo ufficiale. La Chiesa di Santa Maria dei Servi riapre le porte al pubblico dopo quasi venti anni, e lo fa in grande stile per l’inaugurazione del Museo Diocesano ospitato nel piano sotterraneo. Ieri pomeriggio l’occasione ha richiamato un bagno di folla di Città della Pieve e non solo. Oltre agli ospiti illustri intervenuti – l’Arcivescovo Chiaretti, il Vicario Generale dell’Ordine dei Servi di Maria Azzalli la governatrice Lorenzetti, la Soprintendente Vittoria Garibaldi, il direttore degli Uffizi Antonio Natali, per citarne alcuni – tra le autorità presenti c’era anche Stefano Cimicchi, amministratore unico dell’Apt dell’Umbria. Del resto è significativo l’intervento del sindaco Claudio Fallarino, nel ricordare che Città della Pieve da ieri è diventata “ancor più città, perché si è dotata di un proprio museo e costituisce a maggior titolo un ulteriore punto di riferimento per l’intera Umbria”. Il Museo Diocesano del Santa Maria dei Servi sarà inserito nei percorsi museali della Città del Perugino, ma dalla sua inaugurazione si punta già a farlo diventare un veicolo di promozione regionale. “Il restauro della Chiesa dei Serviti – ha spiegato il primo cittadino nel suo saluto -, che dal 1860 è divenuta di proprietà comunale, deve far sì che questo bene patrimoniale diventi un punto di riferimento e di richiamo. La denominazione di Museo Civico Diocesano sta a significare l’incontro positivo di due istituzioni, amministrazione comunale e Diocesi di Perugia- Città della Pieve, che hanno così sancito un comune percorso volto alla conservazione e valorizzazione del nostro ingente patrimonio”. E importante è stato anche l’impegno finanziario (con la partecipazione della Regione) per il restauro della Chiesa, iniziato nel 1990 e suddiviso in due stralci, motivo per cui in venti anni è rimasto un tesoro “nascosto”agli occhi di molti pievesi. Il Museo Civico-Diocesano si trova nei locali del piano sotterraneo, nel Rinascimento adibiti come coro inferiore, e più recentemente cantina. In un ambiente suggestivo, dove il soffitto a volte abbraccia un’illuminazione moderna, si possono ammirare otto dipinti olio su tela, tra i quali anche un noto Circignani, provenienti dalla Cattedrale, e dal Santuario della Madonna di Fatima di Città della Pieve e dalla Chiesa di San Leonardo situata nel borgo di Salci. Tutti datati tra la seconda metà del XVI secolo e i primi del XVII. A questi se ne aggiungeranno altri, come dimostrano alcuni piedistalli vuoti. Nella Chiesa - collegata al sotterraneo con un ascensore - sono stati eseguiti interventi di consolidamento statico e architettonico, e di recupero su stucchi,intonaci, pitture dell’altare, riportati all’antico splendore. Ora che “la Chiesa è tornata nel suo spirito”, ha ricordato la Soprintendente Garibaldi, inizia il conto alla rovescia per il prossimo taglio del nastro: prima il Museo Naturalistico e poi la Rocca Medievale, sede del Sistema Museale Territoriale e la Rete di Accoglienza Turistica.

venerdì 20 marzo 2009

Non svegliare il ca..rabiniere che dorme

Passignano

D'accordo che consigli comunali non siano davvero il massimo del divertimento - eccezion fatta per quelli di Castiglione del Lago dove la gente viene più per assistere al teatrino politico che per la trattazione dei punti all'odg. Ma riuscire a far addormentare anche un militare, abituato a strenui servizi d'ordine pubblico, è davvero troppo.
Nell'ultima seduta dell'assise passignanese i pochissimi presenti hanno potuto assistere ad un curioso episodio, molto probabilmente non visibile dalla parte dove siedono i consiglieri: un militare in servizio si è addormentato sulla sedia. E nonostante la posizione precaria, c'ha preso talmente tanto gusto da russare pure.
Diceva Andreotti: "Il potere logora.." Sì. Ma fa pure venire sonno..

giovedì 5 marzo 2009


martedì 3 marzo 2009

Rilevatori di velocità off limits per il Ministero

Castiglione del Lago

Si può far rispettare il limite di velocità con apparecchiature di rilevazione ritenute illegali dal Ministero dei Trasporti? A quanto pare, sulle principali strade extraurbane del Trasimeno, la risposta è affermativa. Sotto la lente finiscono i dispositivi per il controllo della velocità, quindi dissuasori e rilevatori di ultima generazione che mostrano anche quanti punti verranno decurtati dalla patente. Il Ministero però avverte: in assenza dell’operatore di polizia si può ipotizzare l’omissione d’atti di ufficio. Così alcuni comandi di Polizia Municipale, tra i quali quello castiglionese, stanno facendo marcia indietro per rimuovere le apparecchiature tanto discusse. Dispositivi del genere se ne trovano lungo la sr 71 Umbro Casentinese: l’impianto semaforico operante per ogni senso di marcia nel centro di Moiano, che fa scattare il rosso ogni volta che il sensore collocato 200 metri prima rileva il superamento dei limiti consentiti, il rilevatore di ultima generazione all’intersezione con la sp 310 di Paciano, e quelli posizionati alle porte di Castiglione del Lago. Poi, sul versante della sr 599 gli ultimi rilevatori sono quelli di Casenuove di Magione, posizionati un anno fa. Anche in questo caso segnalano all’automobilista velocità e punti a rischio sulla patente. Eppure, stando ad una nota del Ministero dei Trasporti tutti questi dispositivi sono da considerarsi illegali perché non rientrano tra le apparecchiature soggette ad approvazione da parte del dicastero, ai sensi dell’art.45 del Codice della Strada e del regolamento di attuazione (dpr.495/1992). Già nel 2005, il Ministero in una nota di risposta al Comune di Treviso aveva specificato che “gli attuali dispositivi di controllo della velocità non possono essere adoperati in assenza dell'operatore di polizia”. A togliere dubbi è una seconda nota del Ministero datata 13 dicembre 2007. In questa comunicazione si legge che “i dispositivi di rilevazione finalizzati unicamente a visualizzare la velocità dei veicoli in transito non sono ricompresi tra quelli elencati dal vigente regolamento, e dunque non possono essere soggetti ad approvazione”e poi evidenzia che “la rilevazione di violazioni dei limiti di velocità di cui all'art. 142, senza che vengano comminate le relative sanzioni, potrebbe configurare l'ipotesi di omissione di atti d'ufficio a carico delle amministrazioni procedenti”. Da qui parte la corsa ai ripari di alcuni Comandi di Polizia Municipale del comprensorio, che stanno valutando bene l’opportunità di tenere ancora in piedi gli apparecchi. Perché in questi casi l’automobilista ne sa una più del diavolo.
Dove vai se la pistola non ce l’hai?
Lo strano caso della rapina alle Poste di Castiglione del Lago.


Castiglione del Lago

Partiamo dalle ultime rapine negli uffici postali del comprensorio. Nel migliore dei casi sono state messe a segno da rapinatori solitari armati di un semplice taglierino. Altrove, laddove c’è stato l’impiego di un’arma, è stata o infagottata da una sciarpa, o nascosta sotto qualche abito o ancora con il dubbio che forse era una pistola giocattolo.
Lunedi mattina, ore 10, un commando di cinque uomini sono entrati in azione negli uffici delle Poste del capoluogo entrando per il bocchettone dell’aria condizionata. Dal solaio, alla stregua di veline, sono scivolati già per il tubo sbucando appunto nella parte degli sportelli riservata al personale. Hanno tolto il disturbo in una decina di minuti, portandosi dietro circa 120 mila euro, quasi tutte pensioni.
Due persone si sono sentite male, testimonianze e altri particolari futili su questo colpo grosso. I rapinatori si sono dileguati nel nulla, e pensare che esternamente l’impianto non ha neppure le telecamere. In pratica questi 120 mila euro glieli hanno regalati..
C’è però un dubbio. Mentre un postino mi ha detto che i cinque uomini non erano affatto armati, le forze dell’ordine hanno detto di si. Ma erano vere o false le pistole? “Mica ce l’hanno fatte visionare”..mi è stato risposto.
La risposta secondo un dipendente delle Poste: “Beh come avresti giustificato che sono stati dati 120 mila euro a cinque uomini incappucciati..senza neanche un’arma..
Inizio a credere che i “ladruncoli” di un tempo in realtà abbiano una laurea alla Sorbona. Con una "testa" così, chi te lo fa fare di lavorare e incazzarti con gli altri? In dieci minuti il cachet di un lustro.

domenica 15 febbraio 2009

Te la do io la "Movida Sexy"

In un pub di Chiusi organizzano una “Movida sexy” per attirare clienti con “belle figliole” e invece si ritrovano la Polizia e gli ispettori Inps a fare domande (con i clienti che tentano di defilarsi). (foto di repertorio non correlate al fatto)
Chiusi (Si)
In tempi di crisi tutto è lecito. O quasi. Giovedi sera gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Chiusi - Chianciano Terme, sotto la direzione del Vice Questore Aggiunto Antonello Calderini, hanno fatto un blitz in un noto pub di Chiusi, dove il titolare aveva organizzato una serata “movida sexy”, come annunciava la locandina esposta in molti locali di Chiusi, ma anche di Castiglione del Lago, Città della Pieve e della Valdichiana in generale.
La serata doveva essere in verità la prima di una serie, organizzate dal pub per attirare più clientela possibile, senza alcuna limitazione all’entrata.
Questo primo appuntamento dall’anima “hot” ha raccolto circa una quarantina di clienti, tutti al maschile ovviamente. Quando il locale era pieno è iniziato lo spettacolo di due donne di nazionalità rumena, di 25 e 31 anni, che si sono presentate davanti al banco con reggiseno, perizoma e reggicalze. Uno spettacolo visibile anche dall’esterno, visto che il pub non ha vetri oscurati e per di più dà direttamente sulla strada, davanti ai giardinetti..del Duomo.
Quando sono cominiciate le ordinazioni, tra birra, liquori e amari per ammorbidire l’attesa dei galantuomini, le due vispe signorine si sono avventurate in giro per i tavoli lanciando sguardi ammiccanti o strusciandosi sulle ginocchia degli avventori.
Tuttavia, è bastato che la più attempata (e formosa) delle due togliesse il reggiseno, con tanto di lancio verso i tavoli del locale, per far scattare gli agenti all’arrembaggio.
Due poliziotti erano presenti in abiti civili tra il pubblico maschile incantato e forse, quando è volato il reggiseno, devono aver dato il “via libera” al resto della squadra che aspettava fuori. Nel giro di cinque minuti è entrato il vice comandante della Polizia (donna) e altre due persone ciascuno con una valigetta. Uno di questi era un ispettore del lavoro.
La serata sexy, è il caso di dirlo è finita a p..izza e fichi. I clienti del pub, quando hanno capito l’antifona hanno cercato di lasciare il disturbo senza troppo rumore (anche perché ormai era calato un silenzio di tomba), ma sono stati fermati dai poliziotti fuori del locale con due pattuglie con tanto di lampeggiante acceso, per chi proprio non avesse capito come stavano le cose: un semplice controllo ai documenti e poi, via a casa. Tanto ormai di sexy la serata aveva ben poco.
L’epilogo al Commissariato. Le due ballerine hanno raccontato agli agenti che erano state ingaggiate direttamente dal titolare, un siciliano di 40 anni, che aveva promesso loro un compenso variabile in base al guadagno ottenuto dallo stesso per la serata; a sua volta l’uomo ha riferito di aver precedentemente stabilito un corrispettivo minimo di 50 euro a testa per l’intrattenimento, che avrebbe potuto essere anche superiore secondo gli incassi totali raggiunti.
La ballerina di 31 anni è stata denunciata per atti contrari alla pubblica decenza mentre il titolare dovrà rispondere degli illeciti amministrativi commessi, per aver dato uno spettacolo di piccolo intrattenimento in luogo pubblico, anche in forma temporanea, senza aver richiesto preventivamente l’autorizzazione all’Autorità di Pubblica Sicurezza. Tra le altre irregolarità c’è anche quella di non aver esposto o pubblicizzato nell’esercizio l’orario praticato né l’eventuale giorno di chiusura settimanale. Infine, per quanto riguarda le aitanti lavoratrici, sono risultate assunte “ al nero”, perciò sono stati interessati dalla Polizia di Chiusi i responsabili dell’Inps di Siena.

mercoledì 21 gennaio 2009

Obama invitato da Parigi a Gaiole, per una gita outdoor?

ll"O'Barak, setettuvieni aggaiole, lavvedrai che la crisi passa".

Forse non sarà proprio così, ma in stile vernacoliere potrebbe essere questa l'interpretazione della lettera che il sindaco di Gaiole in Chianti ha inviato al nuovo presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Per complimentarsi e invitarlo a visitare Gaiole.
La simil redazione pubblica "nuda madre" il comunicato che ha ricevuto. In fondo ..why not? Pardon: Yes, we can.

Il sindaco Parigi invita Obama a Gaiole, in Europa la preferita dagli statunitensi

All’indomani dell’insediamento di Barack Obama alla Casa Bianca il sindaco di Gaiole in Chianti Claudio Parigi coglie l’occasione per congratularsi con il nuovo presidente e per invitarlo a visitare il territorio del suo Comune. Proprio Gaiole, infatti, pochi mesi fa, era stata indicata dalla rivista americana come il luogo ideale dove gli statunitensi avrebbero desiderato trascorrere la propria vita. L’invito al presidente Obama è stato inviato in questi giorni tramite una lettera in cui il primo cittadino di Gaiole sottolinea ancora una volta il proprio orgoglio e la propria soddisfazione per il primato della località chiantigiana.

“La notizia non mi sorprende – aveva detto Parigi dopo aver letto il servizio apparso su Forbes - perché sono da sempre consapevole dell’eccellenza di questo territorio. Viviamo in luogo che ha una superficie di 129 chilometri quadrati per una densità abitativa di venti abitanti, è impossibile non star bene in un oasi di pace e bellezza come questa. Anche la relativa distanza dalle principali reti viarie, se da una parte ci penalizza, rappresenta d’altro canto un’occasione in più per godere della natura, del buon vino e della cucina, lontani dal caos di centri più affollati”.

“Le nostre colline, i nostri vigneti, i nostri agricoltori – commenta oggi il sindaco di Gaiole rivolgendosi al neopresidente degli Stati Uniti - sarebbero onorati di poterLe mostrare ciò a cui teniamo maggiormente: l’amore per il nostro territorio, le nostre tradizioni, la nostra cultura che ancora oggi apre sincera le porte agli ospiti e offre il proprio cuore insieme ad un sorriso, alla buona cucina e ad un bicchiere del nostro eccelso vino Chianti”.



martedì 20 gennaio 2009

Quando il parroco investe un testimone di Geova

Tuoro sul Trasimeno


Alcuni giorni fa a Tuoro qualcuno s'è fatto una bella risata, i miscredenti han fatto spallucce; quelli che si sono divertiti meno sono in assoluto i protagonisti di un "curioso" incidente stradale.
Sono da poco passate le 17 e 30 quando in via Console Flaminio (nella foto) due signore passeggiano lungo il ciglio della strada. Qui i marciapiedi sono una fantasia: se anche l'amministrazione decidesse di realizzarli per tutto il percorso urbano (nei primi 400 metri ci sono) non potrebbe per mancanza di spazio. Questa però è l'unica strada di accesso al centro storico.
Ebbene, ormai è quasi buio e le due signore stanno tornando nella parte bassa della cittadina, dove forse le attende qualcuno per tornare a casa. Sono due testimoni di Geova, di ritorno da un pomeriggio in cerca di proseliti nel cuore cittadino. (Si trovano più asparagi di questi tempi).

Mentre le due geovista camminano, arriva un'auto nello stesso senso di marcia. Purtroppo per la scarsa visibilità il conducente vede i pedoni quando è troppo tardi e ne investe uno.
Pensate che bocca aperta avrà fatto la vittima- no, forse lei un po' meno - e l'altra geovista quando si sono viste davanti il parroco del paese.
Un sacerdote che investe una geovista: una macchietta.
Il parroco ha chiamato subito il 118, mentre sul posto sono arrivati Polizia Municipale e i Carabinieri di Tuoro per ageolare il traffico.
La testimone di Geova se la caverà con una quarantina di giorni di riposo, ma credo che nella ridente cittadina lacustre tornerà con più cautela, visto i marciapiedi possono materializzarsi solo con un miracolo.
Personalmente ho pensato che forse sarebbe il caso di stare con un occhio rivolto a cielo e uno a terra, qui la fede c'entra poco..

Le scarpe di Ada

Ada Girolamini è pronta a fare le scarpe.
Perugia
Vi siete mai chiesti chi cura l'immagine dei consiglieri regionali? La simil redazione di Trasìmeno Freestyle è pronta a dare il voto al politico con le scarpe più "belle".
Perché quello che si mette ai piedi conta, eccome! E' già una prima indicazione sulle nostre scelte di vita.

Bocciati Laffranco e Vinti dal mocassino omologato (anche se Laffranco nella sua seconda vita romana ha cambiato il nabuk e ha optato per calzature marronastre -indovina colore e modello, insomma tutto da rifare), ora è la volta di Ada Girolamnini, consigliere regionale dei Socialisti, in onda nell'ultima puntata della faccia a faccia dagli studi della Regione.


D'accordo che le tv locali non sono il proscenio mediatico ambito dai nostri politicantes ma ci vogliamo andare con una mise giusta?

La venerabile Ada, come l'altra Ada (Spadoni Urbani ora in Senato) ha fascino da vendere.
Le scarpe invece può tenersele.
Ho cercato in tutti i modi di capire che razza di modello fossero le calzature ai piedi della Girolamini (nella foto quelle nere): un incrocio tra scarpe da camera, scarponi antifortunistiche, per invalidi, o sneackers con la zeppa?
Ada, questo è il nostro appello, se vuoi correre alle urne nel 2010 cambia scarpa. Comoda sì, ma guardabile. Come dire una calzatura..socialisticamente corretta.

domenica 4 gennaio 2009

PRANZO DI FINE ANNO VIETATO AGLI UNDER 75


Tuoro

La carica dei 350. Tante sono state le lettere inviate dal sindaco agli ultraottantenni residenti nel territorio torreggiano, per invitarli al consueto pranzo di fine anno, offerto dal Comune con la collaborazione dell'Avis, Aido e del Centro di Iniziative Sociali di Tuoro. All'iniziativa conviviale hanno partecipato circa 120 persone, per la gran parte ottuagenari ma anche qualche habitué del Centro Sociale "Emanuele Petri". Per molti di loro il pranzo è un appuntamento tradizionale delle festività natalizie. Prima veniva organizzato nei locali della Parrocchia, mentre a fine 2007 è stato l'occasione per "testare" la cucina del Centro sociale, donata tra l'altro da Alma Petri, ieri impegnata in cucina insieme ad altre volontarie per preparare i manicaretti e i piatti succulenti della giornata. Seduti tra gli ultraottantenni di Tuoro anche il sindaco Mario Bocerani, membri della giunta e dell'opposizione. Per un giorno tutti insieme per salutare il nuovo anno in compagnia degli amati "nonni"di Tuoro.

Il "pranzo dei nonni" andrà in onda su Pianeta Umbria il prossimo 12 gennaio alle 14 e alle 19,30