venerdì 31 agosto 2007

IL SOGNO DI UNA SPOSA DI (MEZZA) ESTATE A FRATTICIOLA SELVATICA

Confessatelo: chi non ha mai desiderato vestire, anche solo per un'ora, un abito da sposa scintillante e degno delle proprie grazie? Se anche vi ostinate a negarlo, personalmente non mi vergogno nel dire che io un pensierino ce l'ho fatto.

Magari un bel tubino lungo con un taglio che esalti il punto vita e con la scollatura all'americana. Se non se fosse che per entrare in Chiesa occorre un pò di decenza, lascerei scoperta la schiena e ci farei pure un bello spacco alla Jessica Rubbit. Altro che minigonne, quelli si che erano tempi, quando le gambe irrompevano malandrine da quella fessura vertiginosa e ci si rifugiavano maliziose quando venivano colte in flagrante da uno sguardo. Alba Parietti -coscia lunga ci ha fatto la gavetta con gli spacchi, prima di convertirsi allo stile imperante della velina-gonna corta e ammazza fantasia degli anni '90.

E tra tutti i colori che ho visto opterei per un perlato elegante con una punta di beige, perchè - non so se lo sapevate - ma nella psicologia dei colori, gli studiosi contemporanei sostengono che il beige sia il colore .. dell'invito sessuale senza pudori. Insomma, un messaggio subliminale al miglior offerente.Senza mettere in allarme nessuna, per carità.

Per i più temerari del buon gusto, esiste anche la possibilità di un abito tutto nero. Di un simile esemplare ne rimasi folgorata quindici anni fa durante una cerimonia, ma successivamente sono venuta a saper che i novelli sposi si erano separati dopo appena tre mesi di matrimonio, vatti a fidare di chi dice che sia il viola a portare sfiga.
L'evento
Per farsi un'idea di quello che poteva, di quello che potrebbe o che vorreste fosse il giorno più bello della vita (su quello che accade poi non ci è dato di sapere), l'appuntamento è per il primo settembre nella piazza centrale di Fratticiola Selvatica, per rivivere le emozioni di un matrimonio d'altri tempi, tra pizzi veli e un baule di piacevoli memorie. Grazie alla originale iniziativa promossa dall'Associazione Culturale “Le Cose”, gli abiti da sposa di quaranta anni fa fino ai giorni nostri, tornano a catturare gli sguardi in passerella.
Il corredo delle promesse spose di allora tornerà protagonista con il contributo della popolazione, che per l'occasione si è impegnata a ricercare tra i propri tesori di famiglia tutti gli accessori e gli abiti nuziali custoditi gelosamente negli anni. L'idea nasce qualche tempo fa, in una divertente serata a casa di alcune amiche di Fratticiola, che si ritrovano a ricordare i tempi in cui erano bambine. “Alcune di noi – racconta Federica Bardani, una delle organizzatrici dell'evento – hanno vissuto tra pizzi, merletti e crinoline, altro le hanno solo immaginate altre ancora ricordavano i bauli di biancheria fatti e ricamati dalle loro nonne, e nei quali si conservano pezzi di storia, come gli abiti da sposa che si tramandano di generazione in generazione”. E l'occasione è ottima perché una di queste amiche provi ad indossare il vecchio abito della nonna, tra trepidazione e curiosità. “La voce di questa idea – continua poi Federica – ha fatto presto il giro delle case e delle botteghe del paese, destando molto interesse in tutte le donne, che hanno portato i propri abiti per farli sfilare in piazza”.E a vestirli domenica saranno nipoti e figlie, nonché le novelle spose del nuovo millennio.

mercoledì 29 agosto 2007

MARCO TACCUCCI NAUFRAGO A CORFU'. Con lui avvistato anche il pm d'assalto Henry J. Woodcock

Clamorosa sorpresa nelle Isole Ionie.
KERKYRA - L'abbiamo pescato in giro per il corso del capoluogo dell'Isola, il giornalista sportivo Marco Taccucci. E da allora non lo abbiamo perso d'occhio, per vedere se il Mentana di Spello regge lo stesso aplomb del piccolo schermo anche in pieno relax. Da buon giornalista, non ha perso tempo per leggere cosa stesse accadendo a due ore di viaggio dalla sua meta di vacanza dove però i giornali arrivano, naturalmente il giorno dopo. Da bene informati, pare che fosse particolarmente interessato al caso Zidane- Materazzi, dopo le recenti rivelazioni sulla frase esatta che ha causato "il colpo di testa" della maglia francese.

La sorpresa però è stata doppia, quando abbiamo avvistato la sedicente fidanzata del giornalista, abbracciata, pochi metri più avanti, ad un uomo dalla fisionomia anglossassone ma dalla indiscutibile mise padana color verde. Incurante dell'obiettivo, si é addirittura messa in posa. Forse un messaggio cifrato al compagno o una conferma alle voci che vedono Taccucci immischiato in Vallettopoli? Secondo alcune fonti locali sarebbe un evidente messaggio politico rivolto agli amministratori umbri, visto il clima di insofferenza sociale degli abitanti di Corfù verso gli immigrati albanesi.



Il colpo si scena più clamoroso si è palesato però a Kaiser Throne, lontano dalla folla e da occhi indiscreti. In questa località Marco Taccucci ha incontrato un personaggio chiave dell'inchiesta su Vallettopoli, forse per portare a termine un tentativo di corruzione. A quanto risulta dai tabulati delle compagnie aeree il giornalista umbro ha trascorso le sue vacanze insieme al pm Henry Woodcock: con lui è partito da Bologna e con lui è ritornato. Abbiamo potuto documentare che Taccuci lo ha addirittura sfidato a gareggiare in motorino per le trafficate strade di Corfù e lo indotto all'adescamento di ragazze greche sulle spiaggie e in discoteca con tanto di gozzovigliamenti vari a base di dolci tipici locali. Noi ci siamo finti turisti e li abbiamo immortalati in una foto che li coglie in flagrante.
Potrebbe bastare questo scatto di "affabile" pacca sulla spalla, se non fosse che il bel giornalista nostrano ha tentato di eludere l'occhio della stampa italiana imboscandosi in una pensioncina a modo di poco scalpore, nascosta dietro un sospetto locale da ballo frequentato da nordiche e folignati. Con lui, nello stesso albergo, si sono misteriosamente ritrovati due avvocati del clan marchigiano, che operano tra Jesi e Ancona, e un ingegnere che lavora nel settore dei rifiuti, tutti stretti nelle ore notturne intorno al biliardo per giocare. O per tirare le somme di qualche inchiesta che li riguarda da vicino? A quanto pare, negli stessi giorni della permanenza di Taccucci sull'isola nella mischia è entrato anche un trafficante di motoveicoli che detiene il monopolio nelle Ionie. E contemporaneamente, un gruppo di ragazzi marscianesi avrebbe tentato di introdurre in albergo un aspirante cantante da proporre al prossimo Festival della Canzone Italiana, facendolo cantare per alcune notti sotto la finestra del giornalista umbro e di quella del pm di Potenza. Da voci di corridoio risulta che per tutta risposta avrebbero ricevuto una bestemmia.
A questo punto ci siamo fermati, per noi la posta in gioca si era fatta troppo grossa, ben oltre il nostro interesse di gossip. E che gossip.







martedì 28 agosto 2007

Il potere dell'amicizia

Il protagonista de "La Coscienza di Zeno" lo faceva semi-incosciamente: rileggere i passi salienti della sua vita con gli occhi dell'hic et nunc, con il filtro del presente e del già vissuto, che ti fa vedere le cose reali con un senso sempre e leggermente diverso da quello originario. Perchè già mentre ricordiamo o pensiamo a qualcosa, collochiamo il fatto in una data categoria mentale, un pò come le etichette in un blog. Ebbene, ponete che un'amica, di quelle del gruppo più stretto e intimo, quelle con cui avete preso anche qualche sbronza o con cui andate in giro a strizzare occhiate da bagheisha, vi ponga insistentemente il dubbio che il vostro lui ha qualcosa da nascondere. E facendo leva sul vostro intuito femminile vi dice che effettivamente qualche conto non torna in certi aspetti della vita di coppia. Perché il dna femminile avrà tante più sfumature celebrali di quello maschile (un eufemismo alle famose paranoie di cui ci accusa il sesso forte), ma ha dotato le gentili donzelle di antenne paraboliche molto potenti in materia di tradimenti e di qualcosa-che-non-va.
Se poi vi aiutate con un manuale di fisiognomica, oltre alle risate potrete portare a casa qualche indicazione utile ai vostri sospetti. Un esempio? Gli studiosi di questa antica e pseudoscienza, che si erge sull'infondatezza, sostengono che le dita affusolate sono un indice di persona infedele.
Senza contare che il web vi offre un ventaglio di opportunità - più o meno legali - per trasformarvi in luridi spioni con solo una qualsiasi decina di euro.
La potenza dell'amicizia. Tocca tutte le corde del cuore, dalla più nobile alla più maligna, capace di farti dubitare della benevolenza di tua nonna. Così forte da farti pensare anche per un solo misero minuto che se un ragazzo tradisce lo fanno tutti.
Epperò..è sbagliato. Diceva Corrado Guzzanti vestito da "Cuelo".

domenica 26 agosto 2007

TRASIMENO A RISCHIO DI LOGORREA. Per Milena Gabanelli (Report) la Fassa Bortolo uguale turismo off limits??

Fassa Bortolo, con lo scarico non se ne va.
Logorrea, sembra una brutta parola e finisce con evocare quei teribili "Coliformi fecali" che hanno fatto perdere il sonno a tanti gestori di attività ricettive. E invece la malattia del Trasimeno sta nella lingua. Di chi lo racconta, di chi lo vende alle borse del Turismo, di chi lo presenta agli elettori nella migliore delle pose, incellofanato e immacolato come una donna che indossa il più potente dei wonderbra e una guaina contenitiva miracolosa sotto il vestitino attillato. Sull'ultimo numero di "io donna", il settimanale femminile del Corriere della Sera, la giornalista senza peli sulla lingua (e sulle braccia) Milena Gabanelli, musa del famoso "Report" di Rai Tre, punta il dito all'affair Fassa Bortolo in un più generale punto critico dei suoi (cioè acido il giusto) su "Un Paese affetto da strabismo". Questo è il titolo dell'articoletto a pag.24, in cui troviamo citati exempla di cecità politica nel Bel Paese. Si parla del Lago d'Iseo, conteso tra la buonaggine della Provincia di Brescia e la birboneria del Comune di Tavernola Bergamasca, che ai tentativi i riqualificazione turistica intrapresi dall'Ente provinciale preferisce la trasformazione di un cementificio in un sito per samltimento rifiuti. O ancora la Gabanelli porta sul piatto il caso della Regione Abruzzo, che alla valorizzazione e mantenimento di uno dei tesori verdi d'Italia, l'Altopiano di Nivelli, affianca il si dato all'Anas per trasfromare in autostradala statale 17 che porta nel Parco d'Abruzzo.
Che c'azzecca il Trasimeno con tutto questo? E come, non lo avete ancora capito? L'androgina giornalista accende miracolosamente il nome "Fassa Bortolo", che dal nord est porterebbe in "riva" al lago torri alte 60 metri e ad alto impatto ambientale, senza contare le conseguenze sulla viabilità adiacente alla zona interessata. (Corciano - Mantignana, come sottolina Gabinelli, o Villa del Cardinale come se ne parla da un pò?)
A prescindere dalla logorrea politica che circonda il caso, anzi il casus belli, mi pare che associare il lago Trasimeno a "zone turistiche a rischio ambientale" - come recita la didascalia nella foto con tanto di pontilino degli spagnoli a Castiglione del Lago - mi sembra eccessivo. Perchè se proprio vogliamo parlare di CEMENTO, che oggi fa taanto chic tra i new "eco-qualcosa", sarebbe opportuno fare una piccola conta di quanti tetti sono cresciuti intorno al lago in questi anni, e gli scarichi dei quali no si sa ancora dove vadano a finire. E


Ben lungi dalle logiche politiche che stanno dietro alla vicenda Fassa, ai comitati, alle prese di posizione e al buon senso che dovrebbe dare la strada dello sviluppo sostenibile: ai turisti non interessa se venga fatto o meno un impianto locale di una azienda produttrice di intonaci in una zona industriale - perchè li in teoria dovrebbe essere destinata. I turisti, specialmente quegli spendaccioni degli italiani, vogliono poter farsi un bagno gradevole in un'acqua pulita, senza Coliformi fecali, nitida e seducente come i veli trasparenti di una ninfa maliziosa. A spiegare tutto il resto ha pensato, con leggerezza, Edoardo Bennato, nel suo "sono solo canzonette.."

lunedì 13 agosto 2007

LASCIATECI SPORCARE IN SILENZIO.. (e tanto che ci siamo rimettete i lucchetti a posto, Scamarcio a parte)

"Noi neanche ci facciamo caso"
Si riconoscono dal pantalone alla caviglia e da certi dettagli nell'abbigliamento, non solo dalle teste rasate: gli skinheads sono multiformi, ma in sostanza sono i portatori di una certa rabbia anti borghese (c'è da capirli su certi punti), che li vede impegnati in una comunicazione un pò grossolana in punti ben visibili da tutta la comunità e curiosamente collegati al viaggio e alla transizione di gente. Stiamo parlando di stazioni, di sottopassaggi, sale e tutti i luoghi di attesa prima di partire verso una nuova meta. Generalmente le scritte scomposte e disordinate spiccano sulle mura bianche e grigie di qualche struttura immacolata insieme al tipico simbolo dei due martelli che si intersecano o alla dicitura "Oi!". Colori preferiti? Quelli che capitano, ma ben vengano i colori forti e decisi, che rendono il messaggio leggibile anche a chi è afflitto da miopia sin dalla tenera età. E neanche a dirlo l'effetto è decisamente irritante, suscita quasi rabbia.
Eppure, sostengono gli skinheads lacustri, non lo fanno apposta. Si ritrovano sulle pagine dei giornali, accusati di nefandezze e ignominia se non peggio, senza capire - raccontano loro - perché. "Perché noi il giorno dopo nemmeno ci facciamo caso, è.. così".

Non so voi, ma non mi capita tanto spesso di viaggiare con bombolette di vernice appresso, da brava borghesuccia preferisco riempire la borsa di trucchi che non userò, chewing gum e fogli di carta accartocciati. In più l'immancabile telecamerina, pronta a filmare lo scoop del secolo o a fare foto buffe al mio tati.

Insomma, l'arte incompresa di questi supersiti della filosofia punk e paninara insieme, è davvero tanto strumentalizzata dai media locali?

Primo caso: "All cops are bastard". La scrittona, direi molto vicina al vilipendio, campeggiava nel sottopassaggio ferrovario della sp 300 e nel muretto dirimpetto all'incrocio, entrambi all'inizio di Castiglione del Lago. Anno di produzione: 2004. Scoppiato il caso Raciti nel febbraio 2007 sono bastate 48 ore per incriminare i writers skinheads come delinquenti senza rispetto, come se gli slogan fossero stati scarabocchiati sul muro in occasione della morte dell'ispettore siciliano durante gli scontri di Catania. Dopo tre anni, i tecnici del Comune si sono armati di pennello e vernice grigia per coprire quelle parole inopportune. Anzi rese inopportune dalla morte di una vita umana e rimaste per 1000 giorni dimenticate ai più. "Io me la sono tatuata sul braccio" ci scherza sopra uno dei militanti castiglionesi. Ma in questo caso si tratta di proprietà privata..

Secondo caso, meno istituzionale e più sentimentale. Scamarcio bastard. Questa volta le "teste rasate" perugine sono state colpevolizzate di aver tagliato con un colpo di cesoie la catena con i lucchetti d'amore arrotolata su un ferro all'estremità del pontile di Castiglione. Data del delitto: giugno 2007. Stranamente la scoperta è avvenuta in coincidenza con la comparsa di loghi, elmetti e scritte sulla cabina di attesa dell'Apm, sempre sul pontile e a due metri di distanza dai pegni che gli innamorati hanno consegnato al lago Trasimeno come la Chiatti e Scamarcio in "Ho voglia di te" al Tevere (da Ponte Milvio).
Premesso che agli skinheads lacustri Scarmarcio fa proprio "schifo" e sta un pò sullo stomaco (un pò parecchio), pare che la colpa non sia stata loro, ma di qualche "omino della provincia", che ha malvagiamente reciso la catena piena di amore e di promesse di fedeltà infinita.
Cattivo. Uno perchè certe cose non si fanno, soprattutto in un luogo dove di bello ci sono solo le promesse di giovani romantici. E tutto il resto è molto squallido e triste.Due perchè invece di rimuovere i disegni scabri dalla stazione di attesa ha preferito eliminare un accessorio molto meno visibile ed invadente.Tre perchè ha fatto irritare gli skinheads, che considerano il pontile un luogo sacro di Castiglione. E signor "omino" della Provincia, mi creda, loro di rabbia ne diffondo tanta, non ci si metta anche lei.
Piuttosto, se qualcuno ha un pò di vernice avanzata in garage, vada a spiegare, con poche parole per carità, ai mitomani che imbrattano il sottopassaggio di Piana che "comunista" e "fascista" sono termini in via d'estinzione nel dizionario di lotta politica...Oi!!

martedì 7 agosto 2007

Commercianti e Notte Bianca: sono ragaaaazzi..

CASTIGLIONE DEL LAGO - La Notte Bianca per Ferragosto? Ripensiamoci. Il pensiero dei commercianti del centro storico castiglionese è arrivato in ritardo di qualche mese, o forse gli operatori erano troppo impegnati dalle scadenze tributarie per ricordarsi di dire agli amministratori che sarebbe stato meglio stabilire una nuova data per l'atteso appuntamento. Una manifestazione che porta nella città lacustre migliaia di nottambuli pronti a spendere qualche spiccioletto più del solito.

Facciamo un passo indietro di un paio di giorni. Sabato mattina, conferenza stampa per la presentazione dell'evento, alla presenza degli organizzatori, di sindaco, vicesindaco e assessore alla Cultura Franco Garzi. Proprio questi, in conclusione dell'incontro dice "cambiare data alla Notte Bianca? Fino ad oggi la gran parte degli operatori hanno concordato che la notte di Ferragosto è uno dei migliori periodi, in primis per le presenze turistiche. Ma se dovesse esserci la necessità di spostarla ad altra data siamo sempre disponibili a parlarne". Poi, il lunedi successivo alla conferenza l'uscita su un quotidiano locale del titolone "commercianti: notte bianca si, ma in un altra data". Alla faccia della partecipazione, della concertazione e del coinvolgimento. Da tre anni a questa parte la notte magica castiglionese fa furore tra il popolo, ma qualche giorno prima del suo debutto si prende sempre le stesse identiche bacchettate dai commercianti. Lamentoni e scontenti come il solito, perché l'iniziativa andrebbe fatta in periodi morti e non quando ci sono già molte iniziative in giro.
Insomma, il te l'avevo detto e lo sapevo che andava finire così finisce sempre col dettar legge. Proviamo ad andare ancora più indietro nel tempo, in un freddo pomeriggio di fine gennaio. L'aula conferenze di Palazzo Ducale è piena di gente, perlopiù operatori del centro storico ma anche qualche commerciante delle frazioni e titolare di agriturismi, mentre dall'altra parte del tavolo siedono gli assessori al Turismo e alla Cultura per illustrare e discutere il programma eventi del 2007. Ognuno dice la sua, qualcuno sottolinea che la riunione andava fatta prima per poter programmare una promozione efficace con i tour operator esteri, e poi si ritorna a casa contenti, con la gola di dare una scolta al fatturato con un bel giro di gente. Passa qualche tempo e con l'avvicinarsi dell'apertura della stagione turistica viene convocata una nuova riunione per mettere a punto le ultime questioni. L'aula conferenze, questa volta, rimane pressoché deserta.

(sopra una foto del primo incontro)
Ed eccoci ad agosto 2007, con il solito ritornello del tutto da rifare.

Avete mai pensato che Ferragosto è il momento più fecondo per fare cassa? Il momento dell'anno in cui si fanno gli acquisti peggiori, si comprano le cose più inutili e brutte che finiscono nei meandri segreti della casa e dell'armadio senza possibilità di riscatto? Il tutto con grande gioia di chi vende queste brutturie, generalmente stivate nel magazzino del negozio per anni, e veterane dell'inventario degli ultimi dieci anni.
Il 15 agosto nella mente dei consumatori è la penultima fermata dell'estate vacanziera, e l'ultimo appello per fare qualche matteria di portafoglio. ilmomento dell'anno - insieme al Natale - in cui le formichine diventano cicale scatenate. Dopo il 20 la mente è già proiettata al settembre che verrà, al cambio di stagione, alle scadenze, a mettere da parte i soldi per la fornitura di gas e metano che servirà i mesi invernali.

Senza dimenticare che..

avere tanti stimoli spendarecci intorno disattiva certi freni inibitori dello shopping, in modo che sei portato a spendere più di quello e di quanto vorresti. Vi dice niente il carrello della spesa all'Ipermercato? Tanto la mattina dopo te ne sarai dimenticato, e nei mesi successivi ti ripeterai "ma dov' ero quando ho comprato 'sta ciofeca?" ogni volta che ti capiterà sotto mano l'affarone acquistato a ferragosto.

Siete propri sicuri che la Notte Bianca sia da destinare ad altra data?

Io personalmente, cantava Morgan in una canzone di 10 anni fa, preferisco la gente insana di mente.

domenica 5 agosto 2007

DUEMILA EURO PER UN BICCHIERINO IN PIU'

"Bianchi" di paura per il decreto sulla sicurezza stradale.
"Dai, non me lo fare, io devo andare a lavorare, poi che faccio, vengo a mangiare in caserma? Fammi una multa diversa, magari per la mancanza di assicurazione dell'auto, ti dò duemila euro.."Forse non tutti avranno promesso una posta così alta, ma di sicuro il week end che ci lasciamo alle spalle non è stato per tutti rose e fiori dopo l'entrata in vigore del decreto Bianchi. E così, dopo un salto in discoteca e qualche giro di troppo al bar del locale, qualche giovane si è ritrovato in bocca quell'arnese maledetto che ti conta il tasso alcolemico del sangue, che se risulta sopra i 0,5 grammi per litro sono guai. Anzi ,sono rogne per te, e un sollievo per gli altri automobilisti.

Perchè mettersi alla guida con alle spalle due o tre birre, un paio di Cuba libre e un numero non pervenuto di amari, non è decisamente rassicurante per chi ti incontrerà sulla sua stessa strada.
Eppure, tra gli habituè del lago, e soprattutto tra chi possiede la famigerata patente comunale - quella che non ti fa mai uscire dai confini del comune di residenza - le aspre sanzioni introdotte dallo scorso 3 agosto per la guida in stato di ebbrezza non fanno paura. Al bicchierino non si rinuncia mai, piuttosto è meglio pagare 2000 euro e gonfiarsi la trippa di mischietti alcolici piuttosto che bersi un solo drink ed arrivare a casa lucidi.

Mettiamo l'esempio di "Ics", giovane tipico del contesto lacustre, dal fegato abituato a tour de force "spiritosi", cioè a base di alcoolm e cliente di molti locali rivieraschi. A Ics piace spostarsi da un ritrovo all'altro, e anche a fine serata, non disdegna un tisana conciliante il sonno a base di alcool. Se cominciamo dall'aperitivo pomeridiano (neanche pre serale) con un paio di campari si arriva facilmente alla prima soglia di ebbrezza,
quella per un tasso alcolemico tra 0,5 e 0,8 grammi per litro (g/l). Anzi, probabilmente si hanno buone chances di superarla. Ics dovrà pagare da 500 a 2.000 euro, con la pena dell’arresto fino a un mese e la sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Si prosegue appena terminati i pasti. Se a casa, la prassi vuole che Ics si contenga e non beva vino davanti ai familiari, in caso contrario arriva al momento dell'ammazza caffè già carico di nettare d'uva. Il momento catartico è infatti l'amaro, da bere con l'amico o gli amici fidati al bar, prima di buttarsi per strada a macinare chilometri in cerca di sbattimento fisico. E qui scatta un"nuovo" turno di tasso etilico, finora non contemplato dalla legge, quello tra gli 0,8 e 1,5 grammi per litro, a cui corrisponde una sanzione pecuniaria da 800-3.200 euro, con detenzione fino a 3 mesi e sospensione della patente da 6 mesi a un anno.
Direi, a questo punto di fermarci qui, perchè Ics sa che - piuttosto che pagare 3200 euro o nel migliore dei casi venire licenziato dal posto di lavoro perchè senza auto - preferirà un'alternativa poco ortodossa: far chiudere un occhio al militare o all'agente che lo ha fermato con una ulteriore possibilità. "Ti sembra che sono in coma etilico? Guardami! Dai, fammi una multa diversa, fate cassa ugualmente", incalza Ics, tentando di convincere il pubblico ufficiale.

Come se ritirare la patente ad uno che ha nel sangue un tasso alcolico tre volte superiore ai limiti di legge,
fosse una questione di "cssa". E non di sicurezza stradale, di vita.

DISCRIMINAZIONI (B)OVINE.

Mucche terroriste ambientali, superano i Suv.
E chi se lo sarebbe aspettato? Una volta erano il volto buono della campagna, con quelle belle macchione nere lucide e pettinate, l'aria vagamente nullafacente ed annoiata. La vera star era lei, quando l'"agriturismo" non era ancora un vocabolo dello Zingarelli, ricercatissima per il nettare bianco simbolo della genuinità bucolica.
Oggi, invece, l'Institute of Grassland and Environmental Research di Aberystwyth (Gran Bretagna) mette al bando le loffette delle mucche. E la signora in bianco e nero diventa una eco-terrorista. Si, sotto accusa sono proprio le loffette (scusate l'eufemismo cavalleresco, sono sempre del gentil sesso), perché risulterebbero micidiali per l'ambiente. Secondo uno studio effettuato dall'istituto anglosassone sul territorio nazionale, l'equivalente in grammi di anidride carbonica dei 150 litri di metano emessi dal simpatico animalone ogni giorno, supera il quantitativo prodotto da una Land Rover per percorrere circa 50 km. In numeri l'equazione sarebbe 4000 grammi di Co2 per le mucche contro 3419 del Suv. Se moltiplichiamo questa cifra per 10 milioni, tanti sarebbero i capi che popolano le terre di Sua Maestà, il risultato è presto detto: le mucchette, con le loro flatulenze più o meno silenziose, producono un gas serra venti volte più dannoso dell'anidride carbonica. Dello stesso parere anche alcuni studiosi neo zelandesi sulle ariette delle pecore. Ma nel continente Oceanico è già stata adottata una dieta a basso contenuto di zuccheri per ridurre le "emissioni" dannose del 50 %, lo stesso destino che attende le british cows.

Rimane da chiedersi, a questo punto, se i proprietari di Suv abbiano mai pensato se e come ridurre i consumi delle loro belle macchine, magari utilizzando di più i mezzi pubblici o andare a fare un giro in centro lasciando il gioiellino in garage (a tutto vantaggio di glutei e circolazione sanguigna). Sempre per dimezzare le emissioni dannose di Co2, s'intende.
Piuttosto, ci si preoccupoa che le mucche producano meno ariette: se questo non è maschilismo.. è pura maleducazione.

- alcuni esemplari di razza chianina, senza darsi troppe arie -

mercoledì 1 agosto 2007

AVEVI RAGIONE NANNI!

"Io stavo pensando una cosa molto triste, cioé che io, anche in una società più decente di questa, mi troverò sempre con una minoranza di persone"

Chi ha detto questa frase nel 1993 era il regista Nanni Moretti regista appunto e attore del noto "Caro Diario", da cui è tratto l'episodio "Vespa". Sebbene da vera profana devo riconoscere a questo personaggio che appare e scompare dalla scena (come hanno sottolineato con quel loro tocco ironicamente spiritoso Vittorio Feltri e Renato Brunetta in "I compagni di Caviale") di essere imprigionato nel cliché dell'intellettuale di sinistra anyway, devo dargli ragione. Ammetto anche di essere leggermente faziosa in merito alla sua arte di traslare certi vissuti sulla pellicola, perchè mi piace assai assai. Il primo amore? Palombella Rossa, con un Asia Argento adolescente e perfetta nei panni di sua figlia, che gli dice "Tu ti annoi perchè sei noioso", mentre lui recitava la parte (un pò di sè stesso? me lo sono chiesta) di un comunista incastrato nella sua stessa ideologia. "Perchè il partito comunista.." ripeteva a sfinimento senza mai finire la frase. Me lo sono rivisto almeno un paio di volte, prima di capire che avevo a che fare con uno spirito geniale o perlomeno congeniale ai miei affanni creativi.


Insomma, caro Nanni, hai ragione un altro pò, nella società di oggi le minoranze finiscono col tutelarti e rappresentarti molto più delle maggioranze, fatte a loro volta di tante piccole minoranze. E la vostra qual è?

Io stasera ho scoperto di non avere ancora individuato la mia, forse quella che vuol comunicare a tutti i costi, che odia le forme in cui rinchiudersi o i legacci della ragione che non vuol capire cosa c'è oltre la razionalità. Una minoranza astratta, che in virtù di questo può essere di volta in volta modellata. Ma tant'è.

Una perla di Nanni aiuta a digerire la vita. L'ho capito stasera, mentre stavo pensando una cosa molto triste, cioè che io, anche in una società più decente di questa, mi troverò sempre con una minoranza. Ma questo non l'ho detto io.

Materiale consigliato per le sere di metamorfosi kafkiane post afa e post rientro in città: "Caro Diario", un film di Nanni Moretti con Nanni Moretti, Silvia Nono, Renato Carpentieri, Antonio Neiwiller.