mercoledì 27 febbraio 2008

UN ALTRO PAPABILE PER PALAZZO DUCALE?

CASTIGLIONE DEL LAGO - Dietro ogni mossa c'è l'ombra di Palazzo Ducale. Giuliano Casavecchia (Dl) fa sapere di aver ritirato la propria candidatura a delegato per l'assemblea provinciale del Pd. E la voce esce fuori proprio nell'ultimo giorno delle votazioni comunali per l'elezione dei vertici locali del partito. "Però continuerò a lavorare con impegno nel coordinamento comunale", puntualizza Casavecchia, che dichiara di condividere in pieno le scelte e il percorso del soggetto politico guidato da Double Valter a livello nazionale. Mi sfugge qualcosa. "Nonostante le istanze di rinnovamento, resistono ancora troppi potentati politici", è stata la motivazione addotta dall'esponente della Margherita, ora Piddì. Secono alcuni - e mister ics era stato uno dei profeti in patria - è una mossa per candidarsi alle prossime amministrative. Eh già, anche mister ics vorrebbe - ma non lo dice - la poltrona con dietro le bandiere e Napolitano che fa boccuccia.
Politici nostrani, attenti!! Non fatevi sorprendere dal macellaio con un prosciutto in mano, rischiereste di essere tacciati di corruzione verso l'elettorato! Chissenefrega, poi, se l'elettore in questione è proprio il macellaio. La campagna elettorale, come gli esami, non finisce mai!

martedì 26 febbraio 2008

La "giornalista", la mamma e un vaso di fiori.

Cronaca di un incontro surreale tra due persone che non hanno mai avuto nulla in comune. Neanche i discorsi sulle previsioni meteo.

CITTA' DELLA PIEVE - Questa volta è la strada giusta. Sono giorni che viaggio con in borsa una ventina di fogli contenenti dati sulle antenne trasmittenti (radiotelecomunicazione) al Trasimeno. Ve li risparmio. Moriremo tutti.

Obiettivo: fare un pezzo sui siti e sui punti di monitoraggio per capire se e dove esiste elettrosmog. La tappa principale è il centro storico di Città della Pieve, poiché in questa località il catasto regionale delle sorgenti elettromagnetiche conta ben tre stazioni. Armata di telecamera mi apposto in piazza Gramsci. Grande quanto basta per scovare un'antennina nascosta in un vaso di fiori. E dove altrimenti? Già, un vaso. Eccolo, una strana pianta grassa..
L'incontro. Mentre sto armeggiando con lo zoom della camerozza, facendo finta di essere interessata più agli edifici che al vaso di fiori, sento una voce "Scusi ma lei cosa ci fa qui?" E mi sembrava familiare. Mi ricordava i tempi delle prime uscite al lago, quando la sottoscritta non riusciva a stare lontana neanche un minuto dalla pista da ballo, e ogni volta che tornava al tavolo dalle altre, questa stessa voce nasale le chiedeva "Chi c'è di laaaaà?".

La simil giornalista e la sua telecamera si girano verso la voce e trovano una neo mamma con tanto di carrozzina e all'interno un pupoche dorme (vicino ad una magliettina del Milan, che tristezza).
Certe persone maturano ma non capiranno mai che bastano poche parole per raccontare un vissuto. Anche il parto. Non occorre che si esponga una cronaca minuziosa e dettagliata di cosa è successo in dodici ore di travaglio.
E così mentre la neo mamma racconta per filo e per segno ogni passo del parto (dalle 24 ore precedenti), la simil giornalista sta pensando a chi abiterà in quella palazzina con le tapparelle serrate e con due vasi di piante grasse decisamente strane sul terrazzo.
Una macchietta. "Sai ero diventata tutta macchiata in viso ", raccontava per la decima volta la neo mamma.
"Ma questo è un palazzo del comune? C'è scritto Museo", risponde la simil giornalista, continuando a rimuginare.
"No, è che non ce la facevo più, poi il medico è venuto e bla bla bla bla.." continua la ragazza dondolando la carrozzina col pupetto."Ma secondo te è una pianta? E' così strana!", replica perplessa la simil giornalista.
E mentre continua questa conversazione assurda, la simil giornalista tenta di liberarsi allungando il passo verso Piazza Plebiscito. Nuovo sito, nuova antenna, ricordate? "Ma la **** come sta, quando partorisce? E la ** viene con la bambina?" domanda la mammina.
"Forse è sul tetto", risponde decisa la simil giornalista, nel tentativo di allungare lo sguardo oltre la copertura del Duomo.
"Io ci sono rimasta male, come farà a crescere un bambino, va tanto veloce con la macchina", maligna la mammina (che c'azzecca poi?).
"Perchè ci sono dei punti dei misura su Palazzo Corgna ma quello è Corso Vannucci", annuisce la simil giornalista.
Durata della conversazione: venti minuti.

Mission Impossible? Egregio Prof. Pieretti, Le comunico che ieri una simil giornalista (laureatasi nel suo corso ma di Scienze della Comunicazione) ha superato ogni legge di semiotica alla base delle moderne teorie della comunicazione, riuscendo nella mirabile impresa di sostenere una conversazione teoricamente impossibile rispetto allo schema basilare di Roman Jakobson. O forse, caro Prof. Pieretti, dicasi semplicemente teoria del "non me ne frega un accidente, c'ho da pensare per i fatti miei". Perché ai tempi di Jakobson non esistevano le antenne a forma di pianta. Ma forse le mammine logorroiche e pettegole si.

A proposito: la pianta dovrebbe essere vera, e l'ha piantata don Aldo, parroco di Città della Pieve. Va bene che i religiosi vivono di offerte ma non credo che abbia accettato 50 mila euro per installare una stazione trasmittente proprio sul terrazzo della canonica..

Oggi vi dò uno scoop.

Il signor "ics" è tornato alla carica. Ve lo ricordate quel tizio che, intervistato sulla materia di cui è competente, voleva a tutti costi chiamare in ballo la politica e denunciare che alle primarie non c'era stato il vento di novità tanto attese? Forse no. Vi rinfresco io le idee.
Giovedi ricevo una chiamata da questo personaggio pubblico dell'area castiglionese. Non rispondo. Arrivo in redazione è trovo un post it a firma del pubblicitario in cui si dice che devo chiamare assolutamente questo tizio. Aspetto un giorno, devo prepararmi psicologicamente.
All'indomani alzo la cornetta (ma stavolta chiamo dal fisso della redazione, buona sì mica scema) e mi aspetto chissà quale grande rivelazione, vista la pedanteria dell'invito a chiamare.
Una mia collega sta tarpinando mister x per avere notizie, e lui per galanteria vorrebbe che la cosa uscisse anche sul giornale a cui collaboro. Fremo dalla curiosità di sapere di che si tratta.
Forse è l lettera di dimissioni dalla carica che riveste, annunciata ad agosto e ancora "ha da ven'ì"?
Forse è il progetto per le luci di Natale che avrebbe - dico avrebbe - dovuto illuminare tutto il territorio comunale fino all'ultima frazione abitata da un Beppe de Bondo, dal suo cane e la badante?
O forse è una replica alla posizione del sindaco sull'apertura del centro storico nei mesi invernali?
udite udite, collaboratori di tutto il Trasimeno.. si rinnova il consiglio del Gal Trasimeno Orvietano.
San Tommaso Moro, protettore dei governanti e dei politici, facci la Grazia! Illumina questo tuo fedele..(tanto alle amministrative del 2009 si manifesterà in una lista nella classica foto political - ieratica con tanto di giacca appoggiata sulla spalla..)

giovedì 21 febbraio 2008

La giornalista, l'ingegnere e un pianeta da salvare..

CHIUSI - Non me ne voglia il protagonista di questo post, ma questa storia meriterebbe un capitolo sul diario di Bridget Jones.
La chiamata. Un signore svizzero di mia conoscenza (dimenticavo, il suo figlio è campion enazionale di sollevamento massi!) fa chiamare a casa dal responsabile della divisione fotovoltaico di una società chiusina, perché nella sua villa è stato installato il primo impianto fotovoltaico del comune chiusino e soprattutto a terra e di dimensioni importanti. Bene, prendiamo appuntamento per farci un servizio "informativo" sui benefici dell'energia solare in una abitazione, e dei vantaggi economici che nel lungo periodo possono procurare ai proprietari. The date è per la settimana successiva, tutto il tempo di maturare un'idea su cosa dire. Basta una chiamata un giorno prima e arriverò con la mia camerozza.
La villa in campagna. Arriva il giorno fatidico. In un'ora ce la sbrighiamo, paresse poco. In sessanta minuti si monta un servizio coi fiocchi. Si scrive un'apertura senza errori, limata e lustrata. Si possono gustare due capitoli di un libro. Si legge un giornale. E invece no, si fa un'intervista di dieci minuti e se ne girano la metà di immagini di copertura. Poi una manciata di tempo per scambiare due chiacchiere e si ritorna sulla strada trafficata.
Il montaggio. Fino alle 1,30 di notte a lavorare per sistemare questa intervista. Come condensare 10 minuti di intervista in un quinto del tempo? Taglia, incolla, attacca, cesella, lima, sono pronta per diventare una falsaria di qualche cosa.. Ma alla fine è pronto, si parte dal rapporto di gree peace sulle emissioni di Co2 e in un batter d'occhio ci ritroviamo a Chiusi per saperne di piuù sul fotovoltaico.
La mattina dopo. Suona il telefono tre volte. Alla terza richiamo. Era l'ingegnere intervistato. "Scusa ma ieri ho detto un sacco di cose che non va bene, ti chiedo di rifarla, e ti invio l'intervento così lo guardi e riprendiamo appuntamento". Ma cosa avrà detto mai? Era perfetto (dopo la sintesi estrema).
Salviamo il pianeta. D'accordo che un tecnico deve trasmettere le sue conoscenze ai profani nel cosiddetto linguaggio "pane e mortadella", ma deve essere credibile, altrimenti rischia di fare dietrologia.. del tutto fuori luogo. Nel nuovo intervento di un minuto e mezzo, diceva lui - 40 secondi dico io - lasciava solo due righe per le spiegazioni importanti, il resto era una apologia di "salviamo il pianeta" declinata discretamente in varie frasi .
Il nuovo appuntamento: alle 9 di mattina.

Come diceva una mia amica, scusa ma .. c'ho tanto da fare.

martedì 19 febbraio 2008

www.voglioessereelettoadognicosto.it

Ogni riferimento a cose, persone, eventi è realmente accaduto.

Ognuno ha diritto a quindici minuti di celebrità, diceva Andy Warhol.

E la Diesel nel 2001 ci tirò fuori una campagna pubblicitaria coi fiocchi, inventandosi di sana pianta una cantante texana, Joanna, procace verace e scandalosa, che tutti cercavano ma nessuno sapeva dove fosse. E infatti non esisteva, ma gli amanti del gossip ci sbavavano sopra.

Una cosa del genere accade un pò tutti i giorni sui giornali quotidiani, con gente che si improvvisa la stella nascente della politica e poi si scopre che è un meteorite. Magari un giorno su Rete Sole la bravissima Federica Federici riuscirà a resuscitare dall'oblio le meteorine e gli asteroidi della politica nostrana, strappandoli dall'orticello post legislatura finita male, o dal nutrire i nepotini a suon di pane e tribuna elettorale. "La nutella è comunista! Gli gnocchi sono di destra!" Perché si sa, quello che i genitori mancano nella propria vita, poi, lo regalano ai figli come un eredità culturale da portare a termien. Ma questa è un'altra storia.
La simil redazione in questi giorni sta ricevendo numeri telefonici a bizzeffe. Peccato che siano sempre le stesse, identiche cifre, quelle di un signore che è stato mandato a convertire fedeli in vista delle prossime amministrative in un comune del Trasimeno. E così prima a provato a fare irruzione sul Giornale, ma ce l ha fatta solo su un altro quotidiano che gli ha dato una bella apertura. Il titolo glielo avrei dato io: "basta con le bolle di sapone, fatti non pugnette". Ma tant'è che a suon di dare ricette, questi politicantes sono diventati più creativi degli art director.

Poi, una volta colpito il primo bersaglio, è stata la volta della "tivvù", quella local e glocal (la glocal è quella che va anche sul satellite ma parla sempre della sagra del fagiolo in umido). Nel giro di dieci giorni è stato 4 volte in una redazione televisiva per far accendere le telecamere su un certo problema (reale), pane buono per la campagna elettorale. Ed ogni volta ricorda il suo numero di telefono. Facciamo un'intervista una volta per tutte? La benzina costa, sa? No, prima ci vogliono le immagini. E continua il pellegrinaggio. Come se non bastasse, anche verso altre emittenti - glocal però - nella speranza che qualcuno faccia questo video di sessanta minuti. Santo Cicerone, protettore dei retori concisi, aiutaci tu!








domenica 17 febbraio 2008

Quando l'immondizia ce l'abbiamo dentro..

Ogni anno ciascuno di noi butta via 27 chili di cibo (dati Adiconsum). Vuoi perché abbiamo comprato le famose 5 mozzarelle Santa Lucia al prezzo di tre, ma ne abbiamo mangiate solo due, morbide in bocca come la gomma del pallone. Vuoi perché sul banco salumeria c'era in offerta il prosciutto cotto della serie "ogni due etti un bicchiere" e abbiamo voluto fare il servizio da 6 prima che venisse a cena la cognata. Vuoi perché l'ultima ricetta fantasiosa pubblicata su Marie Claire ci ha solleticato la fantasia e alla fine il piatto esotico è finito nel secchio, come dire.. tout court.
Insomma, al Trasimeno, delle 4 mila tonnellate che in tutto il Bel Paese finiscono in busta pronte per il cassonetto, se ne contano circa 1800. Il risultato di 27 chilogrammi a testa moltiplicato per 70 mila, tante quante sono le teste stimate in tutto il comprensorio lacustre.
E allora, amici eco- chic di Trasìmeno Freestyle, eccovi alcuni buoni consigli per gli acquisti. Politicamente corretti (ricordiamo sempre che c'è la par condicio), fashonisti quanto basta ma soprattutto molto utili per non trasformare il frigo in una pattumiera con l'aria condizionata, l'armadio in un laboratorio abusivo di stracci made in china e per non ammassare sacchi e sacchi di 'mmonnezza fuori di casa, lungo le strade, dietro i cassonetti dei rifiuti ed infine nella discarica (di Borgigliglione).

Alimentari: tutta colpa delle "veline". Vi occorre un etto di prosciutto e vi recate al vicino supermercato, dove potete scegliere tra decine di qualità, alcune con prezzi tali che quasi ve li tirano i salumi. Per un etto di roba - che verrà consumato nel giro di una serata o comunque nell'arco di 15 ore- vi consegnano un involucro composto di: due fogli di carta per alimenti con pellicola estraibile su un lato, apposti uno sopra l'altro con in mezzo 5 fette di prosciutto, una velina per separare la metà delle fette (ma 5 è un numero primo?!), una busta rivestita in materiale simile al tetrapak che dovrebbe mantenere l'alimento fresco ma soprattutto come appena tagliato anche il giorno successivo. Risultato finale: per cinque fette di prosciutto vi trovate la pattumiera mezza piena. Alla faccia del venditore sotto casa, a cui chiedete un etto, ve ne taglia due e consuma solo un foglio di carta per alimentari, senza neanche velina.

Acqua del rubinetto? No grazie. Lo sapete che l'acqua che viene da Nocera e Cannara è la stessa che comperate al supermercato? Anzi, in alcuni casi è addirittura meglio. Vi consiglio di rubare mezz'ora del vostro tempo e visitare il sito della Umbra Acque e degli Acquedotti perugini (al momento ho un lapsus sul nome) per fare le considerazioni che merita un serio raffronto. Guardate il residuo fisso e altri parametri. Il problema semmai è che quando l'acqua del rubinetto ci arriva tra le mani deve passare per un sistema di tubazioni e tubicini che porta con sè tante belle cose. Addolcitore docet. Se proprio non volete bere l'acqua che vi rovina gli impianti domestici per troppo calcare e (per una manciata di sabbia), potete convertirvi alle bottiglie in vetro. Comode, gradevoli e dello stesso costo di quelle in plastica. Ci sono delle ditte che passano porta a porta e vendono la marca che più vi aggrada. Una di queste si trova ad Acquaiola Gratiano: il nome è già una garanzia.
Saldi off limits. La migliore cosa durante le svendite è comprare poco. Le bene informate riescono a fare acquisti intelligenti cogliendo in pieno le tendenze per la prossima stagione calda o fredda, ma il più delle volte si finisce col comperare maglioncini che si riempiono di buchi durante il periodo estivo o capi di abbigliamento che si deteriorano appena varcate la soglia del negozio in cui li avete comperati. E questo, spesso, per pochi euro di sconto. Per non parlare dei negozi cinesi e delle catene low cost, che dico, hard discount dell'abbigliamento. In questi store potete trovare magliettine ad un euro che, una volta indossate, vi regalano quel gradevole odore di renna dopo appena due ore. Alla fine della stagione, disperate, siete costrette a buttarle vie o a fare un gesto di estrema solidarietà alla caritas. Che ve le tira dietro perché mica vuol fare venire la dermatite da contatto ai suoi assistiti. Cosa c'entra la dermatite ed eczemi vari? Non ricordate lo scandalo dei capi made in china di tre anni fa? Migliaia di magliette e capi di vestiario trattati con sostanze coloranti cancerogene.
Se non ci finisce la maglietta nella pattumiera, ci finite voi.

giovedì 14 febbraio 2008

PAR CONDICIO TUTTO L'ANNO

.. Santo Clemente, protettore dei telespettatori! Da quando "Masty" ha fatto cadere il governo con un dito (non si dice dove), e si deve tornare alle urne, le televisioni nazionali e locali sono tornate a splendere. Benchè qualche sedicente giornalista (pensionato praticamente da sempre) continui ad accanirsi sulla politica, sfidando il diktat scalfariano e con tanto di sciarpa rossa e verde al collo, la vivibilità del tubo catodico è aumentata vertiginosamente. E così vedi telegiornali che fanno parlare i politicantes per un egual numero di minuti conteggiati al modo degli elvetici. Vedi un Marioni nel bel mezzo di una puntata di "Punti di vista" tra menestrelli, tamburini, e barzellette. Che bello..Vedi riesumare dal baule documentari estemporanei sulle bellezze nostrane. O nel peggiore dei casi, conduttori frementi perchè gli intervistati di quello o quell'altro schieramento hanno sforato di dieci secondi il tempo previsto, e quindi inzia il conteggio dei crediti e dei debiti d'intervento.
Che dire, grazie Mastella. Spero che fino al 13 aprile, oltre a qualche tribuna elettorale eludibile, torni un pò di giornalismo concreto.

E soprattutto, grazie alla Par condicio, così che anche chi non è deputato a parlar di politica taccia, si faccia gli affari suoi. Fino al 13 aprile televisione da leccarsi i baffi.

Dove vai se l'Albero d'oro non ce l'hai?

LUCIGNANO - Novelli sposini, maritini dalle nozze d'oro, o mogliettine dalla fede di cotone, per questo San Valentino la ricetta ve la dà Trasìmeno Freestyle. Ebbene si, la simil redazione era a conoscenza di quest'opera celebre, che dico: celeberrima. Ma ahimè non era a conoscenza delle sue doti magiche che toccano il fondo del cuore per risalire verso sentimenti più terreni. E' lui, l'Albero d'Oro di Lucignano, reliquario a foggia d'albero, alto circa due metri e risalente al periodo tra il XIV e il XV secolo, collocato un tempo nella Chiesa di San Francesco e ora custodito gelosamente nel Museo Comunale.

L'albero della vita o Albero di Lucignano, che dir si voglia, è un sapiente intreccio di oro, cristalli di rocca e corallo. E soprattutto è meta di tanti innamorati. Perché? Le leggende, cari miei sono tante, ma vi basti sapere che al suo cospetto basta uno sguardo per far durare l'amore una vita intera. S'intenda, se mai vi capiterà di andarci, pensateci bene, perché poi a sopportare una persona agradita per una vita non è che sia il massimo. Quisquilie.

L'albero d'oro illumina il cuore. E non solo! Accende - o riaccende anche i sensi se i sono un pò sopiti, adagiati sulle lancette del tempo che corre sulla fede al dito. Tra i poteri dell'albero miracoloso viè anche quello di essere afrodisiaco.
Ergo, visto che le ostriche costano lira di dio, che il peperoncino a lungo andare infiamma certe varici, che ne dite di una bella gitarella a Lucignano? Paese grazioso, gente cordiale e trovate anche parcheggio a pochi metri (fuori le mura of course) del Palazzo Comunale in cui è insito il Museo. Se poi vi prende bene, troverete anche qualche buon ristorantino dove guardarvi negli occhi, graziati da questo reliquario dispensatore d'amor..

mercoledì 13 febbraio 2008

IL SINDACO DI MAGIONE FA LO STRAORDINARIO

MAGIONE - E poi dicono che negli Enti Locali si sperperano i soldi, il tempo, le risorse umane.. Nella foto a fianco vedete la piazzetta in viale Marchesi, nel centro storico di Magione, foto scattata da un ristorante con il mio cellulare, in un tranquillo sabato sera mangereccio.

Ore 21,30. Sbirciando dalla finestra, si intravede il sindaco Massimo Alunni Proietti che cammina al limitare della piazza, lungo il Corso, e sotto le braccia tiene stretti alcuni cartelloni arrotolati. Si ferma sul ciglio della strada e torna indietro. Si dirige verso la bacheca all'angolo della piazzetta ed inizia ad attaccare un manifesto sul pannello.

Una cosa insolita, non c'è che dire: trovare un sindaco di sabato sera che si mette ad affiggere manifesti. Che siano contro l'opposizione? Un consiglio comunale straordinario sulla lottizzazione di Montalcino, visto che si sono perse le tracce dopo paginate di cronaca? Arriva l'antipasto ma non resisto dalla curiosità, vale la pena mangiare le patatine tiepide.. Un signore che assiste al mio tripudio di punti interrogativi dice sghignazzando: "Attaccherà i "fogli" funebri".. Profetico.
Presto detto, il primo cittadino aveva in mano i manifesti di cordoglio per la scomparsa di Sua Altezza Eminentissima il Principe e Gran Maestro, Fra' Andrew Bertie, scomparso lo scorso 8 febbraio. Vista l'importanza di questa figura per Magione (ricordiamo la sua residenza il Castello dei Cavalieri di Malta), l'amministrazione comunale ha voluto rendere omaggio al Gran Maestro nell'ultimo saluto alla vita terrena.

E non dite più che i dipendenti comunali (quindi sindaco compreso) vanno al lavoro per scaldare la scrivania..

lunedì 11 febbraio 2008

non dire noo..

Storie di ordinaria follia a Palazzo Ducale
CASTIGLIONE DEL LAGO - Come si svelano i teatrini quando si accendono gli animi. Breve ritorno sulla vicenda del centro storico e dell'assemblea a Palazzo Ducale. Il benemerito mister x - di cui la simil-redazione ha già avuto modo di parlare - ne ha fatta un'altra delle sue. La sera dell'incontro pubblico organizzato dal sindaco Carloia, mister x non era in aula, benché rappresenti una corposa fetta di operatori castiglionesi, del centro e non solo. Accanto al sindaco c'era il suo "capo" della federazione regionale, ma la sua assenza voleva essere un segnale di protesta alla petizione lanciata autonomamente dal consigliere di Forza Italia Francesca Traica. La raccolta firme conta oltre 500 nomi, a prescindere dal colore politico. Tutti uniti per "salvare il centro storico". Mister x non ha digerito la mossa, che gli ha rubato la scena e la faccia agli occhi dei suoi? Non proprio. E allora torniano indietro di qualche mese. Nel maggio scorso mister x e la miss Forza Italia (presto sarebbe diventata Mrs) ventilano la possibilità di una petizione, insieme a residenti e operatori del centro storico. Passa qualche tempo e non si muove nulla, ma chi vive e lavora in centro reclama che si avvi la famosa raccolta firme. A quel punto, durante un consiglio comunale, miss Traica chiama da una parte mister x e chiede delucidazioni sul come e quando partire. Come risposta mister x le propone un accordo trasversale tra Fi e Ds per le prossime elezioni. Immaginate la risposta degli interessati.
Il risultato? A dicembre parte una petizione per il centro storico, promossa solo dall'avvocato Traica, che il buon mister x tenterà in ogni modo difar passare per campagna elettorale.
Peccato che Traica abbia deciso di non ricandidarsi. Mister x, forse, si.

domenica 10 febbraio 2008

Castiglione del lago: un centro storico da mettersi le mani nei capelli?

CASTIGLIONE DEL LAGO - "La situazione è peggiore di quello che sembra", dice il presidente della Ascom Massimiliano Baccari, quasi in modo lapalissiano, fuori Palazzo Ducale. Al suo interno, in notturna, si sta svolgendo una partecipata e chiassosa assemblea sul rilancio del centro storico. Lui non entra, perché non ha digerito la petizione "Salviamo il centro storico", 350 firme raccolte solo dall'avvocato Francesca Traica, in quota Pdl.
Il quadro politico è già stato tracciato dalla stampa (sic): si dovrà attendere marzo, o presumibilmente la metà del 2008 per i bandi Puc - o Pisu. Un "treno che non possiamo perdere" ha detto il sindaco Carloia, visto che si parla di finanziamenti tra i 4 e gli 8 milioni di euro. E nel frattempo - come si può vedere dalla foto, c'è da mettersi le mani nei capelli.

Lo sa bene l'assessore ai Lavori Pubblici, Donatella Spadoni (nella foto), che da quando ha cominciato a mettere mano al regolamento per l'arredo urbano ne ha viste di tutti i colori. Non mi riferisco ai materiali scelti per rifare il trucco al centro storico, ma a quello che è venuto fuori da incontri e discussioni con i soggetti interessati dalle nuove disposizioni che sarebbero state applicate al cuore cittadino. The most famous la Ztl, "chiusura al traffico" che è entrata in vigore ancor prima che venisse pubblicata l'ordinanza. Al punto che nel maggio scorso, operatori e residenti, nonchè lo stesso Massiniliano Baccari e il consigliere forzista Traica si sono messi a tavolino - sempre in notturna - per stilare un documento da presentare all'indomani a Palazzo Ducale. Della serie "qui tocca ragionà sul centro storico". Il risultato? Come prima risposta è uscita l'ordinanza - meglio tardi che mai - di chiusura al traffico del centro storico. Poi, il sindaco e gli assessori Spadoni e Casavecchia hanno aperto le braccia ventilando la possibilità di un accordo: ossia una maggiore flessibilità del Pilomat, ribatezzato da alcuni, alla faccia del decoro urbano, "quel ***** che si alza e si abbassa" e che sbarra la strada alle macchine in via Vittorio Emanuele e via del Forte. Due dissuasori mobili da 15 mila euro ciascuno.

Alla fine di dicembre Forza Italia lancia una nuova petizione, raccoglie oltre 350 firme in tutto Castiglione ma esclude Confcommercio, visto anche il deludente esito delle luminarie natalizie che l'associazione di categoria ha saputo offrire. In pratica un Natale sponsorizzato solo dal Comune con 3 mila euro. "la quota delle luci è troppo cara", lamenta Luca della Pizza come te pare.

Eh già, "come te pare". E' questo il problema.
Castiglione del Lago riuscirà anche ad avere i finanziamenti (partecipati al 20% dal comune e al 20% da privati), ma la sostanza è che in centro, e ovunque nel territorio, ogni operatore farà un pò come gli pare, si lamenterà per le luci, per la posta, per le quote di partecipazione, per il calendario, perchè i castiglionesi vanno all'Outlet e alla Coop, perché l'amministrazione convoca i commercianti sempre a cose fatte.
Ed io, ogni volta, dovrò andarmi a rompere l'anima nel dopocena e dopo una giornata di lavoro hard core, per sentire sempre le stesse cose senza parvenza di luce, mangiare a mezzanotte, andare a letto alle due e dormire solo cinque ore. E perdere uno dei pochi giorni della settimana in cui posso riservarmi un paio di ore di sana vita privata. In cui il centro, forse, è solo un bel posto dove passeggiare in tutta tranquillità.

martedì 5 febbraio 2008

Un intruso in Trasìmeno Freestyle!

Ma cosa ci fa Laura Chiatti in questo blog? E'scomparsa la rubrica di "C'è Posta per Te a Castiglione del Lago", ed è subentrata la più anonima "Barra Video". La simil redazione di Trasìmeno Freestyle è allibita. "Aridatece" solo il video che avevamo scelto, della scena di sesso di Laura Chiatti e "Rino Gaetano" non ce ne facciamo niente!
La cosa che lascia ancor più basiti è: chi ha fatto tutto questo?
Il Freestyle non si inventa ragazzi!
vedi "Barra Video"
Il mondo delle "tivvù" locali è davvero magico: paese che vai emittente che trovi.

Partiamo da Rai tre. A quanto ho potuto appurare, nel versante sud ovest del Trasimeno il tg regionale della terza rete Rai è un miraggio del tubo catodico. Il segnale arriva, per carità, ma bisogna vedere da dove. A Chiusi (SI) i telespettatori del tgR sanno tutto di cosa accade in Umbria, mentre per la Toscana devono aspettare le tivvù locali, il Tg Idea o il Va di Teletruria, o il Linea Oggi della celeberrima "Tele ceppeto", alias Linea Uno. O ancora la dirompente emittente "Canale 3" di Siena, che ultimamente si è spinta ai confini della Valdichiana Senese armandosi di due cavalli giornalistici (più che altro un asinello e un bue) che battono la zona di Chianciano Terme. Soprattutto Terme, tutto il resto non esiste. Se ci spostiamo in riva al lago di Montepulciano, ma in terra ancora umbra, il tgR parla toscano, e di quello nostrano neanche l'ombra. Nonostante le ripetute lamentele di quel nugolo di abitanti, pare che non ci sia niente da fare che sentire gli affari del Grand Ducato. Qualche chilometro più avanti, appena sotto il centro di Gioiella (seconda curva prima dello stop), il tgR è quello delle Marche. Very global people.

Telemondo. Ikkegliè? La tivvù delle televendite. Si legge nel sito internet dell'emittente che dal 1993 non ha mai avuto una grana con le televendite. Chapeau. Ma oltre a tutti gli arnesi e armenicoli che rifila a ignari acquirenti, cosa trasmette? E soprattutto da dove? La sede è a Pisa. Corbezzoli. Mai sperato di spingermi tanto in là con la mia televisione al plasma da notti insonni. Ieri mi sono anche goduta il carnevale di Pisa con la banda di Viareggio. "Bel mischietto", mi diceva da bambina un signore pazzo di spuma e vino.

Umbria Tv e Teletruria. Sono le uniche, a livello locale, ad avere un posticino sul satellite ma fino ad oggi di Etruria Channel ho visto solo televendite e signorine molto succinte. Chissà, magari un giorno proporrano anche un tg "secsi"(sexy)?

lunedì 4 febbraio 2008

Riflessioni di carnevale

"Fare il giornalista comincia a diventare un mestiere pericoloso:
se non vieni sequestrato, oppure ammazzato,
finisce che muori di fame"


Non ricordo chi l'ha detta ma l'ho rubata subito. E l'ho rivenduta anche ad Andrea Kaemmerle il giorno dopo. Era un'ottima premessa al suo "Balcanikaos". Fa molto chic se detta ad un attore.
Ma cosa avrà di tanto affascinante una professione, quella del giornalista, da far sgomitare la gente, al punto di promettere (fosse solo quello ) le parti che non vedono mai la luce?
Gente che pagherebbe per andare in televisione, che so, a Telemaremma.
Fanatici che pur di vedere la propria firma sul giornale, conferma della propria esistenza al mondo, sono disposti a scrivere in fila quattro bla bla senza alcuna utilità.
Tu chiamali se vuoi ..Giornalisti. Direbbe Battisti oggi.
Giornalisti che devono vedersela sempre con qualcuno per ciò che riportano: col direttore, col caporedattore, con i famosi "titolisti" (la cui presenza in redazione è come quella delle firme redazionali), con chi ha inviato un comunicato, con chi è stato oggetto di comunicato, col vicino di casa che ti ferma per fare commenti su quello che hai scritto, col collega che ha copiato quello che hai scritto, con te stesso per aver scritto. Perchè la libertà di stampa è data prima dalla propria coscienza.
E tutto per uno stipendio che non arriva neanche a quello di un banconista della Coop. Per chi non lo sapesse, questi prende 1200 euro "puliti", tra prosciutto di parma e mortadella, caprino e acciughe. Ammortizzatori sociali compresi.


"..è che mi piace tanto, tanto, tanto, tanto. Tanto tanto tanto tanto tanto.."
Sarà.

nella foto un .. giornalista stanco.

A Tuoro un parco "mix and match"

TUORO - C'è un assunto delle vanity addicted che dice: se vuoi riconoscere una donna con molti soldi devi guardarle l'abbinamento di accessori. Più sono accozzati, più ha soldi. In altre parole lo spirito puro del mix and match. E il risultato è unico irresistibile, gradevole.
La teoria patrimoniale del "mischia e accozza" è di facile spiegazione, perché le donne dal portafoglio normalesi guardano bene dal comprare ciofeche che poi non potranno abbinare col resto del loro guardaroba, anche di bigiotteria o simil - preziosi. E la riprova e chi ancora insiste nell'abbinare la borsa alle scarpe.

In un certo senso si potrebbe dire lo stesso di Tuoro e del suo salotto buono, piazza del Rondò. Chi arriva nel centro storico, alla fine, può gustarsi questa terrazza sul lago e basta. Il resto è piuttosto trasandato, i negozi sono timide vetrine che ancora non hanno fatto il salto globale, e tutto è molto familiare, forse troppo per attirare i visitatori del lungo lago. Ossia, di cose da vedere ce ne sarebbero, ma non sono valorizzate come dovrebbero. A scatenare le ire - già calde - dei commercianti è stata l'installazione di pannelli in legno, con tanto di tettoia, nella piazzetta del Rondò. Bacheche impiegate generalmente per parchi, in tutto simili a quelle della pista ciclabile.
Il problema è la scelta estetica. Ma non era meglio utilizzare una struttura in ferro battuto che fa pendant con le panchine e la ringhiera, e richiama il modello impiegato per il parco del Sodo? Va bene la continuità con il format dei percorsi annibalici, ma il Cartaginese ha soggiogato i romani in campagna e non in pieno centro!

Abbinare la borsa alle scarpe è un pò demodè, ma in questo caso di match c 'è solo quello, solito tra le critiche di operatori e residenti e le intenzioni dell'amministrazione..

Troppa cacca in questo blog?

Lo sapevate che nella fase anale il maggior piacere del bambino è nel defecare, e che il bambino vede le feci come un regalo ai genitori? Non è fanta-scienza ma il Freud pensiero, e se lo dice lui c'è da fidarsi. Aveva un pò il chiodo fisso degli impulsi sessuali, ma non si può negare che abbia colto in pieno le tendenze del novecento e del nuovo millennio.

Ultimamente l'occhio bionico di Trasìmeno Freestyle si è ammalato del morbo di Chron. Avete presente quella rara e ancora poco conosciuta patologia cronica che colpisce l'apparato digerente e che si manifesta come infiammazione in varie parti - dalla bocca all'ano- ? Beh, generalmente si associa a disturbi eterogenei (ancora non troppo bene noti) che alterano le funzioni dell'apparato.

Gli ultimi studi (ammerecani) hanno evidenziato che insorge soprattutto in adulti che, oltre ad esserne soggetti per ereditarietà, siano caratterizzati da scarsa capacità di incazzatura. Insomma, quelli del "mi tengo tutto dentro". Ultimamente anche Trasìmeno Freestyle si è tenuto in bocca molte parole, le ha pesate, ha sorriso anche quando stava per scappare qualche vaffa.
E ora si ritrova con un'incontinenza fecale degna di approfondimento. Per questo, cari internauti, sarà una settimana veramente pesante.

E ci scapperà qualche post fuori luogo, forse. Basta solo un pò di carta igienica..

domenica 3 febbraio 2008

..al buon QQ i crotonesi glielo avevano detto..

..ma lui non lo aveva capito..
CROTONE - Se pur in ritardo, devo dirlo. La redazione di Trasìmeno Freestyle si scusa per l'assenza di questi giorni ma era in piena crisi mistico- giornalistica. Sta preparando qualcosa per voi che potrete vedere, mi auguro con tutto il "quore" anche sulle reti locali e sul canale 943 di Sky.
Come dire, è un chicco di cacca che si trasformerà in una perla di saggezza. Ma ancora la strada da fare è lunga. E aspra.

Ma veniamo al QQ, il buon Cuccureddu che ha dovuto lasciare il Perugia perché il matrimonio, alla fine, si è rivelato privo d'amor e complicità. La tomba della squadra? Forse, chi lo sa.
Nei minuti del pre partita a Crotone, però, è successa una cosa davvero singolare. Che la streghetta di questa redazione non poteva non cogliere.
Per allietare i tifosi in attesa del match, è partita una canzone:..udite, udite, dei Back Street Boys! Una scelta davvero singolare, visto il target musicale che ascolta il gruppo dei giovanottoni americani e quello che solitamente va allo stadio.

Cosa c'azzecca? La canzone in questione è l'unica dei BSB in italiano, "Non puoi lasciarmi così" e stranamente parla di "giocare", sulla falsa interpretazione del "play" anglosassone che ha molteplici sfumature di senso.
Quella contro il Crotone era una partita importante per il QQ, perché era già nell'aria la sua possibile "defenestrazione", dopo gli esiti di fine anno. E a Crotone Cuccureddu ha lasciato un ricordo inossidabile, visto che ha portato la squadra alle stelle. Ergo, i suoi ex gli hanno voluto mettere la pulce nell'orecchio. "Quelli là non ti meritano", viene da pensare in bocca loro. Ecco perché il brano dei Back street appare quanto mai malizioso. E dal retrogusto profetico, alla luce degli accadimenti della scorsa settimana.
A voi le considerazioni su quanto vi ho suggerito: ecco il testo:
(sulla scena il QQ e l'AC Perugia)
"Guardo dentro me e so gia, cosa restera di noi/ Quello che vorrei, sei tu /Ma niente ti riporta qui / Che cosa non farei, per te / Ma il tempo gioca contro me / Quanto ti vorrei, non sai /Oh no …/ Non puoi lasciarmi cosi (non mi lasciare mai) /Lo sai (non mi lasciare mai) Oh no (non mi lasciare mai) / Non puoi giocare cosi (non puoi giocare mai) / Con me (non mi lasciare mai)/ Non farlo mai (non mi lasciare mai) Ritornerai, lo so /Mi vedo gia vicino a te /Dammi un segno che, tu ci sei / Io voglio immaginarti qui / Che cosa non farei, per te / Ma il tempo gioca contro me /Quanto ti vorrei, non lo sai / Baby, lo sai/ Se ci credi, c’e ancora un domani per noi Possiamo ancora stare insieme /Se ci tieni, staro qui con te / Sarai qui con me /Se ce …yeah yeah Ritornerai! Nah nah nah … /Che cosa non farei, per te / Ma il tempo gioca contro me /Quanto ti vorrei, non sai Oh no …

LA SERIE B DELL'AREZZO VALE UN BAGNO

un inaspettato bisogno di serie B
AREZZO - D'accordo che per andare a vedere una partita allo stadio non è conveniente mettere stiletto e mini, ma il decoro è un'altra cosa. D'accordo anche che per essere sportivi doc ci si deve preparare a tutto e certe finezze si lasciano lontano dagli spalti, ma la discrezione non è mai troppa per il gentil sesso. Se mai vi capiterà di andare a vedere una partita di C1 allo stadio comunale di Arezzo, non portatevi acqua, né mangiate cibi salati, insomma lasciate ogni speranza voi fanciulle che avete bisogno d'andare in bagno.
Tralasciamo la cronistoria dello stadio comunale, per chi fosse interessato rimando alla pagina di wikipedia http://www.wikipedia.org/wiki/Stadio_CittÃ.
La cosa most interesting è che la struttura è stata rinfrescata con una botta di trucco in occasione la visita di Papa Woytila nella diocesi di Cortona Arezzo. Tanto che tuttoggi, appena si arriva nell'atrio tra le due sale stampa, si ha una piacevole sensazione di accoglienza. Poi ci si guarda intorno, si comincia a salire sugli spalti, si arriva in tribuna stampa e lentamente si scoprono piccoli dettagli sullo stato della struttura. Pozzanghere d'acqua dappertutto e, ancor peggio, nello stesso atrio, tra le foto dell'Arezzo e il tappeto rosso umidiccio, l'inferriata bianca mostra rivoli di ruggine un pò dovunque.
E poi ti scappa la pipì e capisci che c'è qualcosa che non va.
Ti metti in fila davanti al bagno più vicino. Pieno di uomini. Davanti c'è solo una signora imbarazzata con una bimba che aspettano. Si, aspettano l'inizio del secondo tempo perché la toilette si liberi dalle presenze maschili. Altrimenti quando la bimba si troverà ad uscire dal bagno vedrà "tutto" nel "mentre".
A quel punto viene voglia di cercare un altro bagno, ma ovunque sono tutti.. per uomini! Solo per uomini. E non c'è neppure una misera chance per una donna, perché anche la toilette propriamente detta - separata e lontana da sguardi -, è un bagno alla turca. Il che vuol dire sporcarsi nella maniera più indecente per una fanciulla, anche la più sportiva.

A quanto pare i bagni solo per uomini sono il minimo, perché se ad avere un'urgenza fosse un disabile, la missione sarebbe proprio impossible. Quanto a barriere archiettoniche, la struttura non è nemmeno classificabile. Non esiste una rampa di accesso per disabili.

Insomma, quello che sono riuscita a sapere è che la questione di un possibile adeguamento - rifacimento rimbalza da anni di poltrona in poltrona, senza distinzioni politiche, e che tutto è da rimandarsi - eventualmente - all'indomani della promozione in serie B dell'Arezzo. Insomma, a quando la squadra si sarà "stabilizzata". Intanto, se vi scappa pipì, tenetevela.