venerdì 28 novembre 2008

PRIME OMBRE NELLA RICONVERSIONE DEL BEATO GIACOMO VILLA

"Criticità inaspettate" secondo il sindaco. "Stroke unit" senza professionisti, ombre in pediatria.. ma l'importante è partire. E arrivare in fondo.

Città della Pieve

I conti non tornano, almeno quelli politici. Ieri pomeriggio si è tenuto un acceso dibattito a Palazzo Fargna sull’esame dello stato di riorganizzazione dei servizi sanitari ed ospedalieri del Distretto del Trasimeno, primo punto all’ordine del giorno di un consiglio comunale a cui ha preso parte anche il direttore generale della Asl2, Giuseppe Legato, e la Dott.ssa Franca Rossi. Le questioni prioritarie sottoposte dal sindaco Claudio Fallarino riguardavano lo stato dell’arte del Polo Unico Territoriale, il percorso di riconversione dell’ospedale Beato Giacomo Villa di Città della Pieve e in generale il livello di qualità delle prestazioni ospedaliere e distrettuali. Il primo cittadino ha evidenziato che in queste prime battute di avvio la riconversione del nosocomio pievese in “Centro per i disturbi del comportamento alimentare” ha comportato criticità “inaspettate”. Inevitabilmente, la discussione politica è tornata all’accordo siglato nel 2005 tra i Comuni, la Asl2 e la Regione, che prevedeva il mantenimento dei servizi sanitari ospedalieri fino a che non sarebbe stato attivato il Polo unico. Accordi che secondo alcuni consiglieri di opposizione non sarebbero stati rispettati, alla luce della situazione attuale in cui versa il Beato Giacomo Villa. Ad ottobre ha aperto i battenti il servizio ambulatoriale del Centro per la cura di patologie correlate a disturbi nel comportamento alimentare, in ritardo di qualche mese rispetto alle previsioni (doveva avvenire a maggio); nel frattempo, come annunciato mesi fa da Legato, la Chirurgia di eccellenza è stata concentrata al Sant’Agostino di Castiglione del Lago, il reparto di Neurologia (si ricorda l’importante stroke unit) ha perso un primo professionista, perché trasferitosi a Città di Castello, e dei due rimasti uno a gennaio se ne andrà; ed infine sono state sollevate alcune carenze per il servizio di Pediatria. Insomma, un primo bilancio tra luci e ombre: professionisti che mancano, servizi claudicanti. La fotografia riconsegnata dal dirigente generale della Asl2 è stata però lineare e asciutta. “Non sono venuto a convincere nessuno – ha specificato Legato in risposta agli interventi di alcuni consiglieri di opposizione -. Non mi interessa il dibattito politico”. Sulle inaspettate criticità Legato ha detto che l’attività ambulatoriale del Centro per i disturbi alimentari è partita bene, con un 40% di utenze da fuori regione, mentre la residenzialità con 8 posti letto sarà attività nella prima metà di febbraio, quando sarà completa la fornitura dell’attrezzatura necessaria. “Stiamo reclutando il personale per la struttura – ha aggiunto – e posso assicurare che la Asl2 farà di tutto per sostituire i professionisti mancanti a Neurologia, pur di mantenere lo standard qualitativo della stroke unit”, ricordando anche che il Distretto lacustre ha ottenuto per il 2009 il 12% di risorse finanziarie in più rispetto all’anno precedente, a fronte di 3 o 4% di altri distretti regionali. Quanto all’Ospedale Unico, ha ribadito che l’investimento complessivo di 34 milioni di euro, finanziati al 50% con un mutuo dalla Asl2 e dai finanziamenti governativi assegnati alla Regione, In particolare, degli 88 milioni di euro previsti, suddivisi in due tranche, all”Ospedale del Lago” spetteranno 17 milioni del primo pacchetto. Dubbi sull’effettività dei contributi? “Sono ottimista – ha dichiarato Legato – si tratta di investimenti che rilanciano l’economia, non credo che verranno congelati”.

martedì 25 novembre 2008

L'(in)editoriale: quando l'unione è tra l'idraulico e il pompiere

Montepulciano
L'argomento è decisamente poco fashion, e anche poco freestyle. Eppure, anche le notizie scabrose e un pizzichino pruriginose meritano, a volte, una pubblicazione. Anche solo per farci un riflessione sopra.
Qualche giorno fa all'ospedale di Nottola sono arrivati due baldi non giovani in condizioni, come dire, poco onorevoli. Avevano tentato di conoscersi meglio nelle parte dove non batte il sole, e invece questo improvviso moto di filantropia reciproca è andato a finire, poco romanticamente, al Pronto Soccorso, dove gli operatori sanitari hanno tentato di dividere le due animelle da una posizione scomoda e socialmente disdicevole.
Da una prospettiva politicamente corretta verrebbe da pensare ch ognuno è libero di comportarsi nel modo che ritiene più opportuno, né alcuno può sindacare le scelte sessuali altrui.
Da un punto di vista un po' più perbenista, per non dire clericale, verrebbe da pensare che quando si ha famiglia e figli grandicelli ,sarebbe meglio tenersele per sé certe "cose", ossia certe fantasie. Se proprio si vuole "evadere" a quarant'anni, ci sono tante possibilità.
Ci sono eredità infamanti che ricadono sui figli "vita natural durante" come si suol dire. E' una forma di disonore dal gusto atavico nella società del nuovo millennio, eppure è così.

martedì 18 novembre 2008

L'(in)editoriale: quando la penna val più dell'inchiostro

Viene prima l'uovo o la gallina? Un detto talmente logoro che può essere applicato anche al campo giornalistico. Viene prima la firma o il dovere di informare?
Santa Milena Gabanelli illuminaci! Il pensierino dell'(in) editoriale di oggi è rivolto, come spesso accade, ai giornalisti. A quelli "veri", che vivono la loro vita dentro le redazioni, tra milioni di parole, di punti e virgola, di copia e incolla, limature, battute, allarga qui, stringi là, taglia questo, aggiungi l'inciso che fa molto "questa è la considerazione del giornalista".
Dal canto suo la simil giornalista ha poca esperienza, si avvicina alle cose del mondo sempre con molta curiosità e forse eccessivo entusiasmo, meravigliata da qualsivoglia espressione dell'animo umano. Un comunicato sul niente, un progetto megalomane, una polemica avvizzita, le solite bagarre che finiscono a pizza e fichi, perché i taralucci e il vin santo sono finiti da un pezzo.
Una semplice collaboratrice alla fine ha le sue idee, la sua dimensione sociale del territorio che segue, attraverso la quale finisce col conoscere quello che i lettori vorrebbero leggere. I temi pregnanti e le civetterie della cronaca a volte fanno correre il rischio di pubblicare solo notizie ..notiziabili e non quelle che veramente dovrebbero informare.
E così, quella che pare una cosa importante per la curiosità dei lettori, finisce nel mucchio di battute al vento, alla stregua di una semplice doxa. "Forse mi sono sbagliata" è la risposta più immediata. "Non era importante". Però rimane il dubbio.
E allora mi chiedo: "perché"? Ci sono cose che non mi convincono in questo modo di fare giornalismo, con l'idea che tutto sia scontato e che va bene lo stesso.
Prendere con leggerezza le cose serie: caro Oscar (Wilde) saresti un gran giornalista ai giorni nostri.

Gioventù a Castiglione del Lago: "emergenza bullismo" nella lettera di un prof

Castiglione del Lago

La simil redazione sperava che la lettera non fosse presa come tale, e invece s'è persa nella corrispondenza anonima d'un giornale quotidiano.
E allora ecco riportata nuda e cruda la lettera inviata da un Professore dell’Istituto Rosselli di Castiglione del Lago ad Alessandro Torrini, locale coordinatore del Pd. Il docente non può che segnalare il crescente disagio giovanile, sempre più spesso tradotto in atti delinquenziali oltre il bullismo. Ai lettori la riflessione.

"Caro Alessandro,
è con seria preoccupazione che vengo ad illustrarti una situazione di crescente difficoltà che a mio parere riguarda la gioventù di Castiglione del Lago.
Il mio lavoro di insegnante all'Istituto Rosselli, per il quale da tantissimi anni sono a contatto con gli studenti della fascia media-superiore, mi induce a credere che sia in forte accelerazione la tendenza a comportamenti ed atteggiamenti, non solo bullisti, chiaramente delinquenziali e tali che nell'insieme determinano una reale condizione di vita per molti giovani.
Evidentemente mi riferisco non solo a comportamenti individuali o caratteriali deviati, ma a diffuse prevaricazioni e intimidazioni, sempre più praticate e impunite, che si vanno affermando e consolidando come modo relazionale, e rispetto alle quali le reazioni di indignazione sono sempre più fiacche.
Questi atteggiamenti, normalmente tipicamente soggettivi e come tali circoscrivibili, ho motivo di credere che si stiano strutturando come comportamenti di gruppi che li esercitano, e di singoli e gruppi che li subiscono. sempre più passivamente perché li riconoscono vincenti
Qui non si tratta di procedere a denunce particolareggiate su fatti specifici, che peraltro ci sono e numerosi e quotidiani e basta anche solo sostare alle fermate dei bus all'uscita da scuola per osservarli; tali fatti sono sempre avvenuti.
Ciò che dovrebbe però preoccuparci è la diffusione, l’età sempre più bassa di esposizione, la qualità del delinquere e l’affermazione del modello attraverso il quale divengono vincenti gli elementi negativi e pericolosi.
Già questo sarebbe molto difficilmente contrastabile.
Ma ciò che non si può contrastare è che a causa della accettazione prima e della sottomissione poi si diffonde la cultura della sopravvivenza soffocando l’orgoglio e la dignità, e cioè le basi sulle quali si formano gli uomini liberi.
Non ho ricette risolutive da proporre, me ne dispiace.
C’è il problema, è in crescita, i controlli specialistici sono deboli e inadeguati, ma a mio avviso i giovani avvertono la mancanza di una società civile, attenta e premurosa, che sia effettivamente presente in mezzo a loro, nei loro luoghi di vita e che magari sono a venti metri da noi e non li vediamo.
Prima ancora che istituzionale, questo è un problema degli uomini e della loro società.
Un problema politico, e che è trasversale e come tale dovrebbe costituire un terreno d’intese e non di divisioni. "



Lettera Firmata

domenica 16 novembre 2008

L'ordinanza mette il "bavaglio" ai vicini molesti

Tuoro
Qualche pressione di troppo al tasto del volume, e tutto il vicinato sa che c’è un fan di Madonna o di Gigi d’Alessio qualche campanello più avanti. I rapporti tra vicini di casa, si sa, non sono mai troppo distesi; se poi sono conditi da rumori molesti, il finale è prevedibile. Ecco allora che dal palazzo comunale arriva un’ordinanza ad hoc a togliere dubbi e perplessità su cosa sia lecito o meno. Che sia poltrona e televisione, bricolage, aerobica “fai da te” o lavoretti domestici, l’importante è che le attività del proprio tempo libero non superino i decibel consentiti. Anche e soprattutto tra le mura di casa, dove spesso la privacy degenera in eccesso di libertà. Risale a circa una settimana fa un’ordinanza firmata dal tenente della Municipale Gianluca Brutti, nella quale si vieta, dalle 21 alle 7, nei centri storici e nei centri abitati del capoluogo e delle frazioni toreggiane “qualsiasi mestiere o attività che sia causa di rumore”. Una disposizione non insolita, se non nel periodo per la quale è stata emessa. È la prima volta che viene adottata al di fuori del periodo estivo, fino ad oggi è stata valida solo per la bella stagione. È curioso che il divieto di rumori molesti venga riproposto in un periodo dell’anno fisiologicamente più calmo e soprattutto che le ore più sensibili siano quelle del dopocena, quando la gran parte dei lavori è cessata o avviene a porte chiuse. Ma un motivo c’è e si legge tra le righe dell’atto. L’ordinanza di contenere i rumori dalle 21 alle 7 parte dalla “ravvisata necessità che le attività rumorose vengano effettuate senza disturbare la quiete pubblica”. Vale a dire, qualche lite tra vicini di casa ha fatto scattare segnalazioni e proteste al Comando, ma il più gettonato è il caro vecchio cannoncino spaventapasseri, che con il suo sparo cadenzato fa scaldare i telefoni di molti comandi della Polizia Municipale del comprensorio. Per porre fine a battibecchi ed equivoci, l’ordinanza mette in chiaro cosa è possibile fare e cosa può costare una multa da 50 fino a 150 euro. L’uso dei cannoncini è possibile anche nelle ore notturne ma solo a distanze inferiori a 500 metri dalle abitazioni anche isolate; l’esercizio della pubblicità fonica tra le 21 e le 7 è consentito previa autorizzazione amministrativa; infine, nei locali pubblici e nelle abitazioni è vietato riprodurre suoni di qualunque specie che “possano arrecare disturbo ai vicini”. In fondo basterebbe ricordare il noto aforisma di Martin Luther King: “La tua libertà finisce dove comincia la mia".

Riaperto il Camminamento della Rocca del Leone

Castiglione del Lago

Niente più musi lunghi per i visitatori del Percorso Museale: il camminamento che unisce Palazzo della Corgna alla Rocca del Leone è stato definitivamente riaperto al pubblico. Lo stesso che, secondo la storia, avrebbe consentito al Duca Ascanio, all’incombere di pericoli, di defilarsi dalla sua residenza (esattamente dalla Sala Giulio Cesare) al sicuro fin dentro la fortificazione. Il percorso di gronda, 160 metri scanditi dalle suggestive feritoie, è rimasto chiuso al pubblico un anno e mezzo per interventi di consolidamento e messa in sicurezza che interessavano tutto il complesso monumentale della Rocca. In verità, alla consegna dei lavori, nel marzo 2007, i tempi di esecuzione erano stati stabiliti a sei mesi, ma tant’è. Nel corso di 18 mesi ci sono stati alcuni problemucci con la ditta appaltatrice..

In questo lasso di tempo i turisti in visita al percorso museale sono stati così costretti a passare attraverso i giardini pubblici per accedere alla fortezza, guardando un po’ imbronciati l’impossibilità di addentrarsi alla stregua del Duca in questo cunicolo stretto appena 80 cm e dal gusto medievale. A fine giugno è stato inaugurato e riaperto dopo quindici anni il Mastio della Rocca, reso accessibile per una veduta mozzafiato che abbraccia il lago e le colline intorno a 360°. In quella occasione doveva essere riaperto anche il camminamento, ma al termine dei lavori si è reso necessario un periodo di collaudo per testarne la sicurezza. L’intervento di restauro strutturale ed architettonico prevedeva il recupero conservativo delle pareti esterne, la copertura del camminamento, il ripristino delle parti in legno originali, il restauro delle pavimentazioni e delle passate ristrutturazioni. Ma la parte più consistente è stato il consolidamento del percorso di gronda con il posizionamento di tiranti alla base del camminamento per contrastare i fenomeni di traslazione e ribaltamento in direzione del lago. L’investimento complessivo dell’opera è stato di 780 mila euro, cofinanziati a metà dal Comune e con fondi del precedente Docup e di risorse residue per la ricostruzione post-sismica.
In totale dal 1995 sono stati investiti circa 4 milioni di euro finanziati con fondi pubblici, che hanno permesso di mantenere in forma la “vecchia signora” che dal 1247 domina il lago con tutto il suo fortilizio a forma pentagonale. L’ultima tranche di interventi in ordine di tempo si è chiusa appunto in primavera, con il recupero interno del Mastio per circa 200 mila euro, il restauro strutturale delle mura urbiche, la sistemazione dei giardini; ed infine il consolidamento al corridoio di accesso alla Rocca, da oggi aperto nuovamente per tutti i fine settimana.

Marco Menconi (An): "Sul lago solo chiacchiere"

Magione
Sulla questione “Trasimeno” è sempre la solita aria fritta. "Dalle istituzioni nessuna risposta concreta, occorre un intervento più incisivo". È quanto sollecita in una nota il consigliere comunale di Magione Marco Menconi (An), riprendendo i passi dall’incontro promosso la scorsa settimana dal coordinamento comunale del Pd al Circolo Canottieri di San Feliciano, e dopo le dichiarazioni di alcuni esponenti politici nei giorni passati. Menconi torna a ribadire quanto già evidenziato nel suo intervento all’assemblea pubblica di San Feliciano: i problemi e le tematiche che affliggono il lago sono ormai note, eppure da parte dei rappresentanti istituzionali presenti all’iniziativa pubblica è arrivata solo una presa d’atto della grave situazione di crisi. “È necessario il blocco totale degli attingimenti fino al completamento della condotta del Montedoglio – puntualizza l’esponente di An – e il completamento della stessa entro l’anno corrente anno. La priorità assoluta, rispetto alle opere pubbliche dell’Umbria, spetta al collegamento diga del Chiascio - lago Trasimeno, compreso il tratto non ancora finanziato che collega Monte Melino al Trasimeno. Poi serve una soluzione al problema annoso della ripulitura dei fossi di competenza dei privati, ricorrendo ad apposite ordinanze comunali, e l’intensificazione delle attività di competenza della Provincia, sollecitando altresì gli interventi degli altri enti coinvolti, come Anas e Ferrovie”. Ma se queste tematiche sono state considerate prioritarie da tutti, “nessuna risposta concreta e puntuale – critica Menconi - è stata data dai politici intervenuti in rappresentanza delle istituzioni, che si sono limitati a ribadire la gravità della situazione e la necessità che il Ministero competente invii nuove risorse”.

domenica 2 novembre 2008

Stazioni fai da te intorno al Trasimeno

Castiglione
Città intorno al Trasimeno: tutte da scoprire, nel vero senso della parola. I turisti, e i visitatori domenicali che scelgono il treno per una gita in una delle quattro località rivierasche – vuoi per risparmiare qualche spicciolo, per evitare il traffico o come filosofia di vita - sono costretti spesso ad improvvisare un’avventura alla scoperta della città ..passo dopo passo. Una volta scesi dal treno infatti, l’unica chance è rivolgersi al bar più vicino, unico punto di riferimento per ogni tipo di informazione. Se è vero che le stazioni sono da sempre considerate “la vetrina” delle città, in quelle intorno al lago manca qualsiasi indicazione o segnaletica su cosa vedere, e soprattutto sui servizi a disposizione. Insomma su come muoversi per “avere” quello che si l,egge su una guida o un brochure turistica. Una volta fuori della stazione, con una media di due treni ogni ora, i visitatori non hanno collegamenti pubblici con il centro o, ancora peggio, verso le attività ricettive che li ospiteranno, in primis i campeggi. Del resto i vacanzieri che preferiscono il treno all’auto sono spesso il target più spartano, amante della tenda. Prima tappa, ci fermiamo a Castiglione del Lago. La stazione è abbastanza pulita, orari dei treni facilmente leggibili, tranquillità. Appena fuori, i turisti si affacciano all’unico bar, il “Caffé Alisè” per chiedere informazioni. “Chiedono continuamente degli autobus ma qui non passano – ci dicono - a volte ci pensiamo noi a dare loro un passaggio, quando torniamo a casa. L’altra sera per esempio, alle 20,30 non c’è stato modo di trovare un taxi”. Poco distante c’è una fermata dell’Apm: l’orario – si legge – è in vigore dal 2006, ma, a quanto pare, serve solo alcune fasce orarie della mattina. Seconda tappa, la stazione di Tuoro. “Non mi rendo contro quanti turisti possano scendere durante il giorno – riferiscono al bar “Night &day” dello scalo – lavoriamo più che altro con gli operai. Comunque ci chiedono informazioni generiche”. Però anche qui, confermano al bar, di autobus non ne passano. E il centro dista circa un chilometro e mezzo di strade strette senza marciapiedi. Il campeggio, in compenso è più vicino. Terza tappa, Passignano. “Da maggio a settembre lavoriamo quasi esclusivamente con i turisti – rispondono al bar “Sancho Panza” della stazione -, che si rivolgono a noi per avere informazioni, poi li mandiamo all’Ufficio Turistico in centro”. Qui possono soddisfare tutte le domande su cosa vedere e visitare e come arrivare al punto di soggiorno; peccato che per raggiungerlo, come negli altri tre casi, serva una cartina del posto e un paio di scarpe comode. Infine, arriviamo a Magione. Anche in questo scalo non c’è nessun cartello che possa dare qualche informazione su come muoversi. Ma ci spiegano il perché al “Bar della Stazione”. “Gli autobus? Non ci sono. Questa estate i turisti che dovevano andare ai campeggi erano costretti a prendere il taxi, spendendo anche 15 euro per arrivare a Torricella, oppure aspettare 4 ore per il pullman delle 18”.
Globetrotter Trasimeno

Fatti mandare dalla zia..a fare opposizione

Perugia


Una zia che si raccomanda per far pubblicare un comunicato del giovane nipote .."cocchino" instradato in politica. Ma dico: siamo uomini o caporali?

Succede che un bel giorno alla simil arriva un'email dalla redazione del giornale a cui collabora per la pagina del Trasimeno. A scriverla è una delle addette al reparto amministrazione, la quale ha ricevuto una chiamata da un assessore del Comune di Perugia. L'amministratore ha contattato il giornale perché la simil chiami un consigliere di opposizione.. d'una municipalità lacustre per una iniziativa. La simil da due conti, ingenui, quasi semplicistici. Sarà stata organizzata un'iniziativa, un evento in collaborazione tra il Comune di Perugia e quello lacustre (che non cito) nell'ambito di cui si occupa l'assessore perugino. Of course.

Quindi la simil prende nota del numero e del nome del consigliere di minoranza del Trasimeno e si precipita a chiamare baldanzosa. Oggetto dell'iniziativa: un comunicato politico di replica ad un articolo uscito sul Giornale giorni prima.
La domanda sorge spontanea: che c'accezza l'assessore perugino con il consigliere lacustre, operanti in due ambiti totalmente diversi? Non poteva chiamare direttamente il consigliere lacustre?
C'azzecca eccome! L'assessore è zia del giovane e aitante consigliere: quindi con la malizia d'una donna avrà pensato che serviva un aiutino per far pubblicare una cosa che sarebbe stata ..comunque pubblicata. Roba d'altri tempi.. Morandi c'avrebbe fatto una canzone.

Notizie vintage da Castiglione del Lago

Castiglione del Lago

Una volta una redattrice mi disse "nei giorni di festa si tirano fuori i morti, i delitti irrisolti e via dicendo", alludendo alla penuria di notizie fresche nei cosiddetti super festivi.

Questa mattina la simil si era svegliata di buon umore, anche perché era insolitamente tardi rispetto al solito. Ma la sventurata ha dovuto migrare dal bar per fare colazione in pace perché un compaesano alquanto irrequieto non la finiva più di parlare di una bomba sul giornale bla bla.. Castiglione, Comune, il sindaco..
"E che mai sarà successo il 31 ottobre, giorno di Halloween?" si è chiesta la simil giornalista sognando di fare colazione come meritava.
Mezz'ora dopo, e dopo aver placato quella frenetica curiosità mista all'incredulità di aver preso un buco, suona il telefono.
Dall'altra parte un esponente politico di opposizione mi racconta questa giornalata "bomba" dice lui, il grande affair di un risarcimento milionario a cui andrebbe incontro il Comune di Castiglione per il comportamento intrapreso dall'Ente nei confronti di una ditta edile e definito illegittimo dal Tar, a cui aveva fatto ricorso la ditta stessa. La sentenza del Tar risale al maggio scorso, e di questa storia se ne parlava già a luglio, ma si aspettava che la ditta chiedesse il risarcimento. Poi la risposta ottimista del sindaco, sul pagamento di soli 2 mila euro agli avvocati della ditta ricorrente e le insistenze dell'opposizione. La storia sembrava congelata, in "attesa di".
In effetti il comportamento del Comune, che non sto nemmeno a riepilogare in una cronistoria, ha comportato danni economici alla ditta e l'iscrizione della stessa nel casellario giudiziario. Motivo per cui l'impresa, operante quasi esclusivamente in appalti pubblici, per sei mesi è rimasta a bocca asciutta. Pane e cipolla per tutti i dipendenti se andava bene.
Oggi, due novembre sul Corriere è uscita questa bomba, come mi dice anche l'esponente di opposizione.
Vado a leggere e non trovo niente di diverso da quello che era stato scritto a suo tempo A LUGLIO. Il politico sostiene che ci sono atti, carteggi da visionare e che questo porterà al commissariamento dell'ente. Ma nel pezzo, il giornalista (che è un professionista, mica improvvisa) si mantiene cauto. Il Comune trema.. recita il titolo.. ma di fatto niente più. Ripercorre la storia, le poziioni salde di An, del consigliere Cassuoli, l'accenno ai due tecnici inquisiti. Lo stesso di 3 mesi fa.
Che dire: per le notizie vintage le mezze stagioni non esistono proprio..
..poi mi chiedono perché non seguo e pubblico tutte le diatribe politiche tra maggioranza e opposizione.. Perché? Perché se devo sacrificare un albero per produrre carta, ci deve essere un valido motivo.. capit com? "Fatti non pugnette!"