martedì 18 novembre 2008

Gioventù a Castiglione del Lago: "emergenza bullismo" nella lettera di un prof

Castiglione del Lago

La simil redazione sperava che la lettera non fosse presa come tale, e invece s'è persa nella corrispondenza anonima d'un giornale quotidiano.
E allora ecco riportata nuda e cruda la lettera inviata da un Professore dell’Istituto Rosselli di Castiglione del Lago ad Alessandro Torrini, locale coordinatore del Pd. Il docente non può che segnalare il crescente disagio giovanile, sempre più spesso tradotto in atti delinquenziali oltre il bullismo. Ai lettori la riflessione.

"Caro Alessandro,
è con seria preoccupazione che vengo ad illustrarti una situazione di crescente difficoltà che a mio parere riguarda la gioventù di Castiglione del Lago.
Il mio lavoro di insegnante all'Istituto Rosselli, per il quale da tantissimi anni sono a contatto con gli studenti della fascia media-superiore, mi induce a credere che sia in forte accelerazione la tendenza a comportamenti ed atteggiamenti, non solo bullisti, chiaramente delinquenziali e tali che nell'insieme determinano una reale condizione di vita per molti giovani.
Evidentemente mi riferisco non solo a comportamenti individuali o caratteriali deviati, ma a diffuse prevaricazioni e intimidazioni, sempre più praticate e impunite, che si vanno affermando e consolidando come modo relazionale, e rispetto alle quali le reazioni di indignazione sono sempre più fiacche.
Questi atteggiamenti, normalmente tipicamente soggettivi e come tali circoscrivibili, ho motivo di credere che si stiano strutturando come comportamenti di gruppi che li esercitano, e di singoli e gruppi che li subiscono. sempre più passivamente perché li riconoscono vincenti
Qui non si tratta di procedere a denunce particolareggiate su fatti specifici, che peraltro ci sono e numerosi e quotidiani e basta anche solo sostare alle fermate dei bus all'uscita da scuola per osservarli; tali fatti sono sempre avvenuti.
Ciò che dovrebbe però preoccuparci è la diffusione, l’età sempre più bassa di esposizione, la qualità del delinquere e l’affermazione del modello attraverso il quale divengono vincenti gli elementi negativi e pericolosi.
Già questo sarebbe molto difficilmente contrastabile.
Ma ciò che non si può contrastare è che a causa della accettazione prima e della sottomissione poi si diffonde la cultura della sopravvivenza soffocando l’orgoglio e la dignità, e cioè le basi sulle quali si formano gli uomini liberi.
Non ho ricette risolutive da proporre, me ne dispiace.
C’è il problema, è in crescita, i controlli specialistici sono deboli e inadeguati, ma a mio avviso i giovani avvertono la mancanza di una società civile, attenta e premurosa, che sia effettivamente presente in mezzo a loro, nei loro luoghi di vita e che magari sono a venti metri da noi e non li vediamo.
Prima ancora che istituzionale, questo è un problema degli uomini e della loro società.
Un problema politico, e che è trasversale e come tale dovrebbe costituire un terreno d’intese e non di divisioni. "



Lettera Firmata