venerdì 28 novembre 2008

PRIME OMBRE NELLA RICONVERSIONE DEL BEATO GIACOMO VILLA

"Criticità inaspettate" secondo il sindaco. "Stroke unit" senza professionisti, ombre in pediatria.. ma l'importante è partire. E arrivare in fondo.

Città della Pieve

I conti non tornano, almeno quelli politici. Ieri pomeriggio si è tenuto un acceso dibattito a Palazzo Fargna sull’esame dello stato di riorganizzazione dei servizi sanitari ed ospedalieri del Distretto del Trasimeno, primo punto all’ordine del giorno di un consiglio comunale a cui ha preso parte anche il direttore generale della Asl2, Giuseppe Legato, e la Dott.ssa Franca Rossi. Le questioni prioritarie sottoposte dal sindaco Claudio Fallarino riguardavano lo stato dell’arte del Polo Unico Territoriale, il percorso di riconversione dell’ospedale Beato Giacomo Villa di Città della Pieve e in generale il livello di qualità delle prestazioni ospedaliere e distrettuali. Il primo cittadino ha evidenziato che in queste prime battute di avvio la riconversione del nosocomio pievese in “Centro per i disturbi del comportamento alimentare” ha comportato criticità “inaspettate”. Inevitabilmente, la discussione politica è tornata all’accordo siglato nel 2005 tra i Comuni, la Asl2 e la Regione, che prevedeva il mantenimento dei servizi sanitari ospedalieri fino a che non sarebbe stato attivato il Polo unico. Accordi che secondo alcuni consiglieri di opposizione non sarebbero stati rispettati, alla luce della situazione attuale in cui versa il Beato Giacomo Villa. Ad ottobre ha aperto i battenti il servizio ambulatoriale del Centro per la cura di patologie correlate a disturbi nel comportamento alimentare, in ritardo di qualche mese rispetto alle previsioni (doveva avvenire a maggio); nel frattempo, come annunciato mesi fa da Legato, la Chirurgia di eccellenza è stata concentrata al Sant’Agostino di Castiglione del Lago, il reparto di Neurologia (si ricorda l’importante stroke unit) ha perso un primo professionista, perché trasferitosi a Città di Castello, e dei due rimasti uno a gennaio se ne andrà; ed infine sono state sollevate alcune carenze per il servizio di Pediatria. Insomma, un primo bilancio tra luci e ombre: professionisti che mancano, servizi claudicanti. La fotografia riconsegnata dal dirigente generale della Asl2 è stata però lineare e asciutta. “Non sono venuto a convincere nessuno – ha specificato Legato in risposta agli interventi di alcuni consiglieri di opposizione -. Non mi interessa il dibattito politico”. Sulle inaspettate criticità Legato ha detto che l’attività ambulatoriale del Centro per i disturbi alimentari è partita bene, con un 40% di utenze da fuori regione, mentre la residenzialità con 8 posti letto sarà attività nella prima metà di febbraio, quando sarà completa la fornitura dell’attrezzatura necessaria. “Stiamo reclutando il personale per la struttura – ha aggiunto – e posso assicurare che la Asl2 farà di tutto per sostituire i professionisti mancanti a Neurologia, pur di mantenere lo standard qualitativo della stroke unit”, ricordando anche che il Distretto lacustre ha ottenuto per il 2009 il 12% di risorse finanziarie in più rispetto all’anno precedente, a fronte di 3 o 4% di altri distretti regionali. Quanto all’Ospedale Unico, ha ribadito che l’investimento complessivo di 34 milioni di euro, finanziati al 50% con un mutuo dalla Asl2 e dai finanziamenti governativi assegnati alla Regione, In particolare, degli 88 milioni di euro previsti, suddivisi in due tranche, all”Ospedale del Lago” spetteranno 17 milioni del primo pacchetto. Dubbi sull’effettività dei contributi? “Sono ottimista – ha dichiarato Legato – si tratta di investimenti che rilanciano l’economia, non credo che verranno congelati”.