domenica 10 agosto 2008

L'(in)editoriale - IL POSTO MIGLIORE DOVE METTERE LA LINGUA

(Quando il Freestyle non piace)

Una simil giornalista terrorista, dispensatrice di falsi allarmismi, fomentatrice e davvero..poco lecchina.
La simil sembra avere qualche problema di comunicazione con qualche autorità, visto che in più di una occasione ha ricevuto note di disappunto su un paio di questioni di cronaca spicciola. Per intenderci, furtarelli e tossico-ladruncoli. La penna troppo asciutta non piace per una buona collaborazione..
Il buon Severgnini (scusate se è il primo che mi capita..) ripete a dismisura di stare attenti con gli aggettivi. A buon ragione, direbbe una lettrice: perché se in un artircolo trovi una profusione di superlativi, di positività, eccellenze e affini, ti viene il dubbio che la notizia è un po' pompata. In questi casi perde aderenza con l'accaduto, anzi peggio: a fare una figuraccia sono in due, chi loda e chi è lodato. Il fatto è un fatto. Ciascuno nella società ha un ruolo, che non ha bisogno di troppa enfasi se viene fatto bene.

Il giornalista deve riportare il più fedelmente possibile, con obiettività e pluralismo quello che succede, accertandosi che le proprie fonti siano attendibili.
Le forze dell'ordine controllano che venga rispettata la legge. Se il giornalista scrive un buon pezzo o tira fuori un'inchiesta efficace che rivela fatti fino ad allora ignoti e gravi non c'è nessuno a rimarcare la sua grande professionalità, l'acume, e tante belle cose. Anche se si è fatto un mazzo così da farsi venire l'esaurimento e l'ulcera. Sono i fatti che fanno la differenza, è quello che riesce a smuovere che cambia le regole del gioco. Se lavora bene colpisce nel segno, informa comunicando. Ossia produce una reazione nella pubblica opinione o in chi di dovere.
Quindi quando le forze dell'ordine portano a termine un'azione, merita un plauso, grande rispetto e stima perchè svolgono il proprio lavoro mettendo a repentaglio la propria vita. Mi sembra però un po' eccessivo lodarsi e sbrodarsi in un effluvio di aggettivi e omaggi per operazioni ordinarie. Forse è la vita di provincia, dove le soddisfazioni sono l'unica cosa che rimane per non pensare alla cronica scarsità di risorse per le forze dell'ordine. Anche nei piccoli fatti quotidiani. O forse è l'animo umano che come diceva Shopenauer (e mica solo lui..) è sempre alla ricerca di una qualche vanità ad appagare l'insoddisfazione? Dal canto suo la simil redazione ha cercato risposta in penne importanti della cronaca, dove di elogi adulativi non ha trovato neanche l'ombra.
E allora mi chiedo io..siamo simil cronisti o caporali??