giovedì 14 febbraio 2008

Dove vai se l'Albero d'oro non ce l'hai?

LUCIGNANO - Novelli sposini, maritini dalle nozze d'oro, o mogliettine dalla fede di cotone, per questo San Valentino la ricetta ve la dà Trasìmeno Freestyle. Ebbene si, la simil redazione era a conoscenza di quest'opera celebre, che dico: celeberrima. Ma ahimè non era a conoscenza delle sue doti magiche che toccano il fondo del cuore per risalire verso sentimenti più terreni. E' lui, l'Albero d'Oro di Lucignano, reliquario a foggia d'albero, alto circa due metri e risalente al periodo tra il XIV e il XV secolo, collocato un tempo nella Chiesa di San Francesco e ora custodito gelosamente nel Museo Comunale.

L'albero della vita o Albero di Lucignano, che dir si voglia, è un sapiente intreccio di oro, cristalli di rocca e corallo. E soprattutto è meta di tanti innamorati. Perché? Le leggende, cari miei sono tante, ma vi basti sapere che al suo cospetto basta uno sguardo per far durare l'amore una vita intera. S'intenda, se mai vi capiterà di andarci, pensateci bene, perché poi a sopportare una persona agradita per una vita non è che sia il massimo. Quisquilie.

L'albero d'oro illumina il cuore. E non solo! Accende - o riaccende anche i sensi se i sono un pò sopiti, adagiati sulle lancette del tempo che corre sulla fede al dito. Tra i poteri dell'albero miracoloso viè anche quello di essere afrodisiaco.
Ergo, visto che le ostriche costano lira di dio, che il peperoncino a lungo andare infiamma certe varici, che ne dite di una bella gitarella a Lucignano? Paese grazioso, gente cordiale e trovate anche parcheggio a pochi metri (fuori le mura of course) del Palazzo Comunale in cui è insito il Museo. Se poi vi prende bene, troverete anche qualche buon ristorantino dove guardarvi negli occhi, graziati da questo reliquario dispensatore d'amor..