venerdì 31 agosto 2007

IL SOGNO DI UNA SPOSA DI (MEZZA) ESTATE A FRATTICIOLA SELVATICA

Confessatelo: chi non ha mai desiderato vestire, anche solo per un'ora, un abito da sposa scintillante e degno delle proprie grazie? Se anche vi ostinate a negarlo, personalmente non mi vergogno nel dire che io un pensierino ce l'ho fatto.

Magari un bel tubino lungo con un taglio che esalti il punto vita e con la scollatura all'americana. Se non se fosse che per entrare in Chiesa occorre un pò di decenza, lascerei scoperta la schiena e ci farei pure un bello spacco alla Jessica Rubbit. Altro che minigonne, quelli si che erano tempi, quando le gambe irrompevano malandrine da quella fessura vertiginosa e ci si rifugiavano maliziose quando venivano colte in flagrante da uno sguardo. Alba Parietti -coscia lunga ci ha fatto la gavetta con gli spacchi, prima di convertirsi allo stile imperante della velina-gonna corta e ammazza fantasia degli anni '90.

E tra tutti i colori che ho visto opterei per un perlato elegante con una punta di beige, perchè - non so se lo sapevate - ma nella psicologia dei colori, gli studiosi contemporanei sostengono che il beige sia il colore .. dell'invito sessuale senza pudori. Insomma, un messaggio subliminale al miglior offerente.Senza mettere in allarme nessuna, per carità.

Per i più temerari del buon gusto, esiste anche la possibilità di un abito tutto nero. Di un simile esemplare ne rimasi folgorata quindici anni fa durante una cerimonia, ma successivamente sono venuta a saper che i novelli sposi si erano separati dopo appena tre mesi di matrimonio, vatti a fidare di chi dice che sia il viola a portare sfiga.
L'evento
Per farsi un'idea di quello che poteva, di quello che potrebbe o che vorreste fosse il giorno più bello della vita (su quello che accade poi non ci è dato di sapere), l'appuntamento è per il primo settembre nella piazza centrale di Fratticiola Selvatica, per rivivere le emozioni di un matrimonio d'altri tempi, tra pizzi veli e un baule di piacevoli memorie. Grazie alla originale iniziativa promossa dall'Associazione Culturale “Le Cose”, gli abiti da sposa di quaranta anni fa fino ai giorni nostri, tornano a catturare gli sguardi in passerella.
Il corredo delle promesse spose di allora tornerà protagonista con il contributo della popolazione, che per l'occasione si è impegnata a ricercare tra i propri tesori di famiglia tutti gli accessori e gli abiti nuziali custoditi gelosamente negli anni. L'idea nasce qualche tempo fa, in una divertente serata a casa di alcune amiche di Fratticiola, che si ritrovano a ricordare i tempi in cui erano bambine. “Alcune di noi – racconta Federica Bardani, una delle organizzatrici dell'evento – hanno vissuto tra pizzi, merletti e crinoline, altro le hanno solo immaginate altre ancora ricordavano i bauli di biancheria fatti e ricamati dalle loro nonne, e nei quali si conservano pezzi di storia, come gli abiti da sposa che si tramandano di generazione in generazione”. E l'occasione è ottima perché una di queste amiche provi ad indossare il vecchio abito della nonna, tra trepidazione e curiosità. “La voce di questa idea – continua poi Federica – ha fatto presto il giro delle case e delle botteghe del paese, destando molto interesse in tutte le donne, che hanno portato i propri abiti per farli sfilare in piazza”.E a vestirli domenica saranno nipoti e figlie, nonché le novelle spose del nuovo millennio.