martedì 28 agosto 2007

Il potere dell'amicizia

Il protagonista de "La Coscienza di Zeno" lo faceva semi-incosciamente: rileggere i passi salienti della sua vita con gli occhi dell'hic et nunc, con il filtro del presente e del già vissuto, che ti fa vedere le cose reali con un senso sempre e leggermente diverso da quello originario. Perchè già mentre ricordiamo o pensiamo a qualcosa, collochiamo il fatto in una data categoria mentale, un pò come le etichette in un blog. Ebbene, ponete che un'amica, di quelle del gruppo più stretto e intimo, quelle con cui avete preso anche qualche sbronza o con cui andate in giro a strizzare occhiate da bagheisha, vi ponga insistentemente il dubbio che il vostro lui ha qualcosa da nascondere. E facendo leva sul vostro intuito femminile vi dice che effettivamente qualche conto non torna in certi aspetti della vita di coppia. Perché il dna femminile avrà tante più sfumature celebrali di quello maschile (un eufemismo alle famose paranoie di cui ci accusa il sesso forte), ma ha dotato le gentili donzelle di antenne paraboliche molto potenti in materia di tradimenti e di qualcosa-che-non-va.
Se poi vi aiutate con un manuale di fisiognomica, oltre alle risate potrete portare a casa qualche indicazione utile ai vostri sospetti. Un esempio? Gli studiosi di questa antica e pseudoscienza, che si erge sull'infondatezza, sostengono che le dita affusolate sono un indice di persona infedele.
Senza contare che il web vi offre un ventaglio di opportunità - più o meno legali - per trasformarvi in luridi spioni con solo una qualsiasi decina di euro.
La potenza dell'amicizia. Tocca tutte le corde del cuore, dalla più nobile alla più maligna, capace di farti dubitare della benevolenza di tua nonna. Così forte da farti pensare anche per un solo misero minuto che se un ragazzo tradisce lo fanno tutti.
Epperò..è sbagliato. Diceva Corrado Guzzanti vestito da "Cuelo".