giovedì 25 ottobre 2007

Ottobre rosso, la fine di una guerra. Anche per An.

Udite, udite..
CASTIGLIONE DEL LAGO - La guerra dei volantini è finita. Il circolo di Alleanza Nazionale ha pubblicato l'undicesima puntata del "Comune non Informa", il ciclostilato firmato da An che esce il mercoledi nei principali luoghi pubblici castiglionesi e fa il verso all'ufficiale "Comune Informa". I consiglieri del Tricolore hanno comunicato ai suoi lettori di strada che per le prossime date il volantino non sarà più a cadenza settimanale. "Perchè non disponiamo dei contributi generosamente elargiti dal Comune quando si tratta di altri soggetti" hanno scritto in una nota in fondo al ciclostilato.

Peraltro l'argomento di questa puntata era incentrato sulla calda questione di questi giorni delle Comuità Montane, prevalentemente, e su alcune note in merito all'ultimo consiglio. Alleanza Nazionale punta i piedi sulle 40 assunzioni a tempo indeterminato alla Comunità Montana del Trasimeno, che interessano consiglieri e assessori comunali e politicanti in genere, selezionati senza alcun concorso ma - denunciano - per la sola dote politica che si portano appresso in una tessera". Beh, nulla di nuovo rispetto all'italian style, ma certamente in un contesto politico da diger seltz come quello prospettato dal disegno di legge Lanzillotta e Santagata (al quale fa da corollario la Finanziaria 2008) fa venire qualche mal di pancia. Alla faccia del digestivo.
C'è da dire, però che ultimamente i fantasiosi consiglieri di An hanno dimostrato qualche piccola carenza in argomenti. Dopo le prime uscite a bomba su presunte incompatibilità e disastri amministrativi simil comunisti, il tono del "Comune non Informa" si è affievolito, ed è diventato quasi credibile. Sono state bandite forme linguistiche esasperate, i climax scellerati, el iperboli pindariche, per dare finalmente più spazio e valore ai contenuti. Che questi rispondano alla verità o al politichese non importa, ma è l'unico strumento con cui il lettore può praticare attività critica. E farsi un'opinione.

Detto da una malata di comunicatività e volutamente inesperta di comunicazione politica, la dichiarazione è mediocre e sicuramente verrà tacciata di partigianeria (altro argomento molto interessante). Eppure, la vox populi che legge i volantini concorda con la sottoscritta che l'eccesso di ironia e di sarcasmo è tale e quale un dito di trucco su un bel viso.

Chissà che dall'undicesima puntata, i consiglieri di An abbiano più tempo libero per fare un piccolo aggiornamento in comunicazione. Una pagina importante da ripassare sarebbe per esempio, la prova ontologica dell'esistenza di Dio di Anselmo d'Aosta (Proslogion, cap III).
In breve, l'abate partiva dall'assunto che l'ateo nega l'esistenza di Dio su base logica e razionale, e su questa base fondò la famosa argomentazione ontologica che ne dimostrava l'esistenza con la stessa "unità di misura" della mente razionale: l'atto del pensiero.

La gente comune non usa molto nè analizzare con spirito critico nè tantomeno ironizzare sui fatti e gli accadimenti, se non nella forma più lieve. Così, quando viene bombardata da una forma massiccia e a volte grossolana di ironia mischiata a sarcasmo, la lettura dei dati diventa difficoltosa e confusionaria. La verità viene confusa con verosomiglianza e il contenuto perde la sua efficacia, diventando solo una sorta di strumento per raggiungere un fine diverso da quello dichiarato. Che poi non si capisce quale sia. E così il volantino della sacrosanta verità sapete dove finisce?
Insomma, politici del bagaglino: di qualunque schieramento facciate parte, formatevi!!
Si legge nel Proslogion:
"Questa cosa dunque esiste in modo così vero che non si può pensare che non esiste. Infatti si può pensare che esista qualcosa che non si può pensare non esistente; ma questo è maggiore di ciò che si può pensare non esistente. Dunque, se ciò di cui non può pensarsi nessuna cosa maggiore può essere pensato non esistente, ciò di cui non può pensarsi nessuna cosa maggiore non è ciò di cui non può pensarsi nessuna cosa maggiore. E ciò è contraddittorio. Dunque qualcosa di cui non può pensarsi nessuna cosa maggiore esiste in modo così vero che non si può pensare non esistente. 3)Perché dunque "l'insipiente ha detto in cuor suo: "Dio non esiste"" (Sal 14,1 e 53,1), quando è così evidente alla mente razionale che tu esisti più di ogni altra cosa? Perché, se non perché è stolto e insipiente? "