venerdì 6 luglio 2007

ATTENTI, IL TRASIMENO UNISCE E POI SEPARA..






Chi non ha mai sognato di coronare il proprio sogno d'amor in riva al mare, o dinanzi ad un romantico crepuscolo che si specchia sul lago? Potreste immaginarvi una Jennifer Lopez nella veste di wedding planner che consiglia ai propri committenti una mielosa cerimonia al tramonto nel Castello di Zocco o a Montecolognola, o organizzare uno sposalizio old fashion nell'uliveto che domina il colle di Isola Maggiore. Ospiti vestiti a festa e corredo del catering nella stessa tonalità, of course.
Quello che non immaginereste mai è che il lago unisce nel giorno più bello e divide quando meno te lo aspetti. Forse per una strana logica dantesca, la legge del contrappasso trova una sua applicazione anche in amore. Anzi, soprattutto in amore, quando la "A" è maiuscola. Sembra strano, ma per analogia con il proprio peccatuccio di voler nozze splendide in riva al lago, una volta tornati nella propria terra natìa, gli innamorati devono fare i conti con un calo di amore.
A quanto riportano i dati dell'Eurispes le separazioni in Italia sonpo aumentate del 59 % negli utlimi dieci anni, e dalla media statistica tra i vari istituti nazionali di ricerca emerge addirittura che una coppia su 4 si separa. Al varco del nuovo millennio l'Istat ha rilevato - per il solo 2000 - 71.969 separazioni e 37.573 divorzi, e segnala un aumento del 12.82% rispetto al 1998 e del 37.5 % rispetto al 1995 (fonte ISTAT "Separazioni, divorzi e affidamento dei minori" - 2 luglio 2004).
In riva al lago abbiamo messo la lente di ingrandimento sopra Castiglione del Lago e pare che da queste parti i dati siano più rassicuranti. Almeno per le coppiette che risiedono nel territorio. Gli altri, ciccia e piatti rotti.
Da uno sguardo veloce ai dati dell'Anagrafe del triennio 2003- 05, risulta che l'incidenza di separazione aumenta notevolmente per le coppie che hanno scelto la cerimonia "fuori porta" al Trasimeno, e che non vivono nel comprensorio lacustre. Spesso uno dei due coniugi ha origini autoctone, e decide di celebrare il matrimonio nella terra degli avi, complice certe panoramiche pittoresche e certi scorci meravigliosi sulle bellezze del lago. Tempo medio di sopravvivenza della coppia? Circa tre anni, ma qualcuno arriva anche alla crisi del settimo anno, poi archivia in soffitta il proprio sogno d'amore e il realtivo corredo fotografico. Nello specifico, parliamo di separazioni consensuali, che a livello nazionale si ritagliano una buona fetta, posizionandosi sull'85 % secondo i dati Istat. E anche il divorzio non contenzioso sembra andare per la maggiore, in fondo se già i cocci sono rotti, perchè pagare doppio?
La discussione sarebbe ampia e variegata, tanti sono i fattori da decifrare per stilare un quadro approssimativo e poco soddisfacente. Dunque, basta e avanza l'Indagine Istat a cui è stato fatto riferimento, pubblicata per il 2004 e quella successiva del 2005.
La controtendenza a questo quadro è invece un leggero aumento di matrimoni outdoor, molto outdoor. Gli stranieri, perlopiù nordeuropei, sono molto attratti dall'idea di un matrimonio sul lago. L'importante è che a fare da sfondo sia lo specchio del Trasimeno con i suoi grigi che diventano verdi, e poi celesti e ancora cremisi in certi tramonti memorabili. Raramente le cerimonie sono sfarzose, i grandi numeri sono - anzi erano - una convinzione all'italiana. Dunque, pochi ospiti, spesso poche foto e un bagaglio di ricordi ed emozioni da portare nel cuore per tutta la vita. Perchè anche se l'amore finisce, certe "cose" in soffitta non entreranno mai.

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