giovedì 10 luglio 2008

Un ricordo di Marco

Penso che la simil redazione ricorderà Marco così. Una persona sconosciuta, forse incrociata per caso in una delle strade di castiglione, con una luce forte e un cuore grande grande. Che adesso non batte più. Eppure dalle parole di chi gli ha voluto bene, sento adesso di averlo conosciuto anche io. E di aver perso qualcosa lunedi scorso.
Ieri pomeriggio nella Chiesa di Santa Maria Maddalena, a Castiglione, si sono svolti i funerali di questo giovane castiglionese di 24 anni morto prematuramente per un aneurisma cerebrale. Lunedi sera stava studiando nella sua abitazione di viale Umbria, quando lo ha colto un malore e si è accasciato a terra. Quando sono arrivati i soccorsi, celerissimi, non c'era più niente da fare. "Un ragazzo eccezionale", non si stancheranno mai di ripetere i suoi amici, i compagni di università, i colleghi del centro sportivo "Ninfea". Marco era uno studente brillante di Giurisprudenza, gli mancava solo la laurea, ha fatto l'istruttore di nuoto in piscina per molti anni, e tuttora lo faceva ma con meno regolarità; uno sportivo a tutto campo, impegnato nel volontariato e nelle attività parrocchiali.
Ieri pomeriggio sopra l'atrio della Chiesa Parrocchiale un piccione è rimasto fermo, per quasi tutta la messa e fino al momento in cui è uscita la bara: guardava la folla sotto di lui.
Ho pensato che forse era Marco, ingenuamente, con fantasia. Ma a volte per elaborare una morte inspiegabile, come quella di Marco, di Leonardo, di Christian, o ancora di un altro Marco, occorre perdersi nell'ineffabile, nell'astrattezza e nella fantasia. Come i bambini. Raccontarsi una specie di bugia, che alla fine è un dubbio, perché nessuno potrà dimostrarci un altra verità. Preferisco pensare che quel sorriso strappato non ci lascerà mai soli, neanche quando ci renderemo conto che da quel lungo viaggio non tornerà più a sorriderci.