La teoria patrimoniale del "mischia e accozza" è di facile spiegazione, perché le donne dal portafoglio normalesi guardano bene dal comprare ciofeche che poi non potranno abbinare col resto del loro guardaroba, anche di bigiotteria o simil - preziosi. E la riprova e chi ancora insiste nell'abbinare la borsa alle scarpe.
In un certo senso si potrebbe dire lo stesso di Tuoro e del suo salotto buono, piazza del Rondò. Chi arriva nel centro storico, alla fine, può gustarsi questa terrazza sul lago e basta. Il resto è piuttosto trasandato, i negozi sono timide vetrine che ancora non hanno fatto il salto globale, e tutto è molto familiare, forse troppo per attirare i visitatori del lungo lago. Ossia, di cose da vedere ce ne sarebbero, ma non sono valorizzate come dovrebbero. A scatenare le ire - già calde - dei commercianti è stata l'installazione di pannelli in legno, con tanto di tettoia, nella piazzetta del Rondò. Bacheche impiegate generalmente per parchi, in tutto simili a quelle della pista ciclabile.
Il problema è la scelta estetica. Ma non era meglio utilizzare una struttura in ferro battuto che fa pendant con le panchine e la ringhiera, e richiama il modello impiegato per il parco del Sodo? Va bene la continuità con il format dei percorsi annibalici, ma il Cartaginese ha soggiogato i romani in campagna e non in pieno centro!
Abbinare la borsa alle scarpe è un pò demodè, ma in questo caso di match c 'è solo quello, solito tra le critiche di operatori e residenti e le intenzioni dell'amministrazione..