Castiglione del Lago
Mentre negli agoni politici si continua a discutere del progetto di variante alla sr 71, ecco che sulla questione arriva una mano di vernice fresca con nuovi elementi che andrebbero a modificare e migliorare il progetto del 2001 rispetto alle necessità attuali. Secondo indiscrezioni trapelate in questi giorni il percorso della bretella potrebbe essere rivisto con un nuovo tragitto. L’investimento iniziale per realizzare l’opera, sostenuto interamente dalla Regione, è stimato sui 14,5 milioni di euro. Nella pianificazione originaria la variante è sopraelevata a 7 metri da terra, partirebbe sulla Umbro Casentinese a circa 2 km dal capoluogo castiglionese, e passando “alle porte” della città si riallaccia alla sr71 dopo il centro abitato di Ferretto. Successivamente, è stata ipotizzata una traiettoria perpendicolare al tratto ferroviario: un percorso più facile da pensare che da realizzare: in questo caso il tragitto intercetta alcune abitazioni private, che così dovrebbero essere demolite. Infine, si arriva alle “congetture” di oggi. Il punto di partenza è il documento programmatico del nuovo piano regolatore generale, che vanta un Ufficio di Piano con le idee chiare sulla qualità del territorio per una “città sostenibile”. L’idea di una variante sopraelevata che tange il centro abitato di Castiglione non risulterebbe in linea con quanto si legge nella bozza del documento presentata lo scorso ottobre. Nella quale si evidenzia che “[..] per quanto riguarda le relazioni territoriali su gomma, con il passaggio della nuova infrastruttura si rischia di vedere raddoppiata la sconnessura tra est-ovest determinata dalla linea ferroviaria”. In sostanza, la variante andrebbe a disgregare la realtà territoriale attuale (diversa da quella di 8 anni fa) che interessa Soccorso, Piana, Vitellino e Castiglione, considerate in un unico sistema. È stata proposta una soluzione compatibile con il modello qualitativo del nuovo prg, in linea con i principi ispiratori di “identità della città e del territorio” e meno impattante di un’arteria sopraelevata: una bretella ricavata in piano rispetto alla naturale conformazione dell’area, e con punti di innesto attraverso rotatorie alla francese. Il tracciato andrebbe a lambire una fetta di territorio più ampia senza strozzature che rischiano di degradare alcuni punti alle estremità del capoluogo, sia nei nuclei abitati che nelle attività produttive che vi insistono. Un percorso un po’più lungo ma senza costi aggiuntivi perché spariscono rampe e pilastri di cemento. Inoltre, l’ipotesi di un nuovo tracciato si proietta in una visione lungimirante che tenta di rispondere in modo ottimale alle esigenze di un territorio in continuo sviluppo, che vedrà in futuro l’apertura del casello autostradale nei pressi di Acquaviva di Montepulciano (a dieci minuti da Pozzuolo) e il potenziamento del raccordo ferroviario di Borghetto. Ma per adesso, indiscrezioni a parte, tutto è ancora da decidere.