Sono settimane che la simil redazione mastica una frase letta in un'intervista a Double Valter Verini, dicesi la spalla destra del Double Veltroni e tifernate doc. Un vanto per l'Umbria rosso-verde del Ps e in fondo anche per chi nel Pd non crede più di tanto. O ancora, per chi (come Trasìmeno Freestyle) si sente nel grande limbo politico del "gruppo misto". Un pò di qua, o di là, alla fine da nessuna parte.
Ebbene, due settimane fa Verini è stato intervistato da Claudio Sampaolo sulle pagine del Giornale. E in una delle battute finali sulla carriera giornalistica che ha preceduto l'ascesa nelle sfere politiche, Verini dichiara che l'esperienza di giornalista "è funzionale alla militanza politica". Una risposta che lascia spazio a qualche misunderstanding. Ecco l'esempio di Verini:
Il deputato umbro del Pd e consigliere di Veltroni, un giorno aveva fatto una sorta di "scoop" per "Paese Sera", testata per cui lavorarva insieme al bell'uomo Sposini e Alvaro Fiorucci, tanto per citare. Aveva intervistato il capogruppo regionale della Dc a Palazzo Cesaroni, il quale tirava fuori qualche scheletro politico dall'armadio della presidenza del consiglio, allora in mano al Pci. (Ora è in mano al Pci..) Prima di pubblicare il pezzo, però, prima di sottoporlo all'occhio del suo direttore, Verini salì le scale della sede del partito per avere certezza che le dichiarazioni dell'esponente Dc non ledessero il suo partito, il Pci. Insomma, a leggere quelle parole sale un pò di delusione.
Viene in mente la campagna elettorale del Pd, la frase di Mignini sulla candidatura (bulgara?) di Rutelli dopo tanto dire sul rinnovamento della classe dirigente. Viene in mente il solito, vecchio e caro giornalista embedded.
Viene in mente un tuo conoscente, buon amministratore e giovane promessa della politica, che ti dice "dovresti fare una scelta, fare il salto di qualità perché secondo me hai le carte in regola. Altrimenti, come me, tra qualche anno rischi di essere la giovane promessa che ha deluso perché ci si aspettava grandi cose e si è fermato". Detto da un politico, un discorso del genere mi è suonato male. "Arruolati" mi sembra di aver letto tra le virgole.
Tornando al caso Verini, il double risponde sempre sulle pagine del Giornale con le sue buone ragioni, dicendo all'"ottimo Campi" che la sua militanza si esprimeva nel giornalismo come la scelta di un ventenne ad una causa, a dei valori e a ideali che aveva sposato con convinzione. per dettagli: http://www.crumbria.it/rassegna/rassegna.asp?tiporassegna=1&idrassegna=2160
Poi permettete un altro passo. Domenica i giornalisti umbri, professionisti e pubblicisti, sono chiamati alle urne. In un accorato invito a votare lanciato dall'Ordine, il presidente Dante Ciliani sottolinea alcuni passaggi proprio sul ruolo - oggi - dell'Ordine. In un punto dice, con una punta di ironico compiacimento, che " le sanzioni dell'Ordine a volta hanno aperto le porte all'esperienza politica". Sfumature a parte, è un gran bel mestiere. E' una selva.. dantesca, con le sue fiere ammiccanti, che ti fanno l'occhiolino suadenti vestite in giacca e cravatta e seguite da segretari e portaborse. Naturalmente embedded.