MAGIONE - Prima le luci, poi il buio. Storia di un locale in viale Marchesi che voleva farsi notare e invece ora dovrà accontentarsi di pagare le bollette.
Partiamo dal 16 febbraio. In questa data si festeggia la Giornata Internazionale del Risparmio Energetico: alle 18 in punto luci spente per abbassare i consumi. Poi, fino alle porte di maggio i riscaldamenti centralizzati di municipi e sedi istituzionali vanno a go go, e certi rubinetti dei bagni pubblici o privati rimangono aperti senza troppe cure.
Il 14 aprile scorso è stata l'ultima giornata utile per dare il proprio voto, "utile" o no, ad uno dei partiti in lizza. Per farsi notare meglio, la sezione locale dell'Udc apre una postazione nel centro storico di Magione. Prende un locale e in un tripudio di luci e scudi bianchi si fa spazio tra le attività discrete lungo il corso. La sede del partito di Casini si vede da metri di distanza, folgorante, grintosa, vuole lanciare un messaggio forte agli elettori. Soprattutto ai dirimpettai del Pdl. E lo fa con un buon carico di luci.
Finite le consultazioni elettorali, e appurato che "nun ce sta niente affà", la sede dell'Udc è tornata nel buio più triste e desolato, oscurata dal bagliore della vicina profumeria che s'è rifatta il look e dalla gioielleria Capolsini che brilla più mai. Cornuti e mazziati, e con le bollette della luce da pagare.