CIPRESSO -Mi rendo conto che iniziare un pezzo di cronaca in località "Cipresso" non è il massimo ma non è questo il punto caldo su cui vorrei pigiare il dito. E un piccolo "puntino sulle i" che ho già trattato in un post precedente, e che ora torna a solleticarmi la fantasia. E i perché.
Su Il Messaggero Umbria di oggi, lunedi 21 gennaio, nonché a caratteri cubitali nella locandina del quotidiano, si legge un bel titolo:
"Nebbia killer, precipita aereo: due morti", riferito al tragico volo di un Cessna, con a bordo un istruttore e la sua allieva, caduto poco lontano da Sant'Egidio.
La domanda è: ma dopo gli alberi anche la nebbia è killer?
L'arte di fare i titoli è, per me, non solo sconosciuta ma per lo più occulta. Le voci gridate non mi piacciono, benché il mio timbro sia spesso sopra il limite consentito dalla legge.
E allora, mi chiedo: ma la nebbia può essere intrinsecamente un'assassina come potrebbe esserlo una pianta, un guard rail, una curva, un prosciutto appeso al soffitto pronto a caderti sulla testa?
Oppure ci sono cose più killer delle altre, come l'eroina - perché dannosa in assoluto?
La risposta, diceva il caro Lubrano, è "non lo so". Arrivederci al prossimo titolo "killer". Dell'italiano, direbbe Severgnini.
Però si rischia di perdere la bussola.