Avreste mai pensato che in cima ad un collina verde, molto simile alla testa di Branduardi, si nascondesse un atelier dal design innovativo? Palù, il marchio emergente siglato dalla trentenne Valentina Rosati è il cuore segreto di Agello, e in questa caratteristica frazione magionese la stilista crea i suoi abiti, tra il verde degli alberi, l'azzurro del lago e i toni caldi che accompagnano la collina verso la valle. Non lasciatevi confondere, però. Valentina non vuole esportare l'atmosfera lacustre dove conta la moda, Roma e Milano tanto per gradire. Il suo stile è una crema dal gusto sapido e dolciastro insieme, dove si scopre una punta di senape mischiata a dell'ottimo miele di castagno, un amalgama densa e pastosa di colori saturi in un taglio di tessuti che è invece leggero e svolazzante, che ti scivola via dalle mani dopo averti rapito con lo sguardo.
Palù è una delle griffe che sfilerà il prossimo 12 luglio sul palco dell'Auditorium Parco della Musica di Roma per la manifestazione "AltaModaAltaRoma", la kermesse capitolina dedicata all'Alta Moda e alle nuove proposte giovani.
Per Valentina è il secondo anno consecutivo, ma le sue creazioni di moda vantano anche altre esperienze in passerella, sempre nella capitale e tutte nel giro di due anni. La prima a luglio 2006, ad AltaModaAltaRoma, poi a RomaFashion nel dicembre dello stesso anno e l'ultima a Piazza di Spagna lo scorso 11 giugno per la serata di gala del "Premio Margutta".
Il curriculum ,poi, parla da sè, tra riconscimenti, una gavetta da Mario Sciarra e un'interessante esperienza come insegnante all'Accademia di Belle arti di Perugia, che l'ha vista prima studente e poi docente saltuaria. Tuttoggi al suo seguito troviamo giovani "rampolli" dell'Accademia, che non mancano mai gli appuntamenti con la moda nella capitale, sotto l'egida di Valentina. "Le sfilate - annota lei - sono un'ottima esperienza sul campo per gli studenti". E lei lo sa bene, perchè senza rendersene conto si è ritrovata nel backstage a curare le modelle prima della loro uscita con abiti Palù. Qual è lo stile Palù in definitiva? "La riconoscibilità del capo - risponde la stilista -, riuscire a tirar fuori certe qualità che la persona ha dentro attraverso ciò che la veste. Non solo nel taglio ma anche con l'abbinamento appropriato tra la qualità di un tessuto e un certo tipo di colore. Il mio è un mix tra Oriente e Occidente, attraverso l'interculturalità che caratterizza i tempi moderni". Non parlatele di sartoria, però, perchè mette le mani avanti. "Il mio è un mix tra Oriente e Occidente, che trae spunto dall'attuale conflitto aperto tra queste civiltà: a queste si aggiunge una lettura artistica che trova le sue radici nell'Italia rinascimentale". E dalle pagine della storia del '500 prendono volume maniche a sbuffo e pantaloni a tre quarti su stoffe leggere o broccati pesanti rivisitati in forme fluttuanti.
E ancora cappotti dal taglio severo sviluppati in una prospettiva nuova e disarmante, tinta di ocra e da un gioco di aperture discrete sulle maniche. Oppure plissettature che creano giochi di luce e di volume su spazi ordinari del capo, dal quale sembrano uscire inaspettatamente con la forza dell'ispirazione. Un pò come Michelangelo e la materia, dagli abiti di Valentina emerge lo spirito creativo che si nasconde dietro ogni singola fibra di tessuto..
Palù è una delle griffe che sfilerà il prossimo 12 luglio sul palco dell'Auditorium Parco della Musica di Roma per la manifestazione "AltaModaAltaRoma", la kermesse capitolina dedicata all'Alta Moda e alle nuove proposte giovani.
Per Valentina è il secondo anno consecutivo, ma le sue creazioni di moda vantano anche altre esperienze in passerella, sempre nella capitale e tutte nel giro di due anni. La prima a luglio 2006, ad AltaModaAltaRoma, poi a RomaFashion nel dicembre dello stesso anno e l'ultima a Piazza di Spagna lo scorso 11 giugno per la serata di gala del "Premio Margutta".
Il curriculum ,poi, parla da sè, tra riconscimenti, una gavetta da Mario Sciarra e un'interessante esperienza come insegnante all'Accademia di Belle arti di Perugia, che l'ha vista prima studente e poi docente saltuaria. Tuttoggi al suo seguito troviamo giovani "rampolli" dell'Accademia, che non mancano mai gli appuntamenti con la moda nella capitale, sotto l'egida di Valentina. "Le sfilate - annota lei - sono un'ottima esperienza sul campo per gli studenti". E lei lo sa bene, perchè senza rendersene conto si è ritrovata nel backstage a curare le modelle prima della loro uscita con abiti Palù. Qual è lo stile Palù in definitiva? "La riconoscibilità del capo - risponde la stilista -, riuscire a tirar fuori certe qualità che la persona ha dentro attraverso ciò che la veste. Non solo nel taglio ma anche con l'abbinamento appropriato tra la qualità di un tessuto e un certo tipo di colore. Il mio è un mix tra Oriente e Occidente, attraverso l'interculturalità che caratterizza i tempi moderni". Non parlatele di sartoria, però, perchè mette le mani avanti. "Il mio è un mix tra Oriente e Occidente, che trae spunto dall'attuale conflitto aperto tra queste civiltà: a queste si aggiunge una lettura artistica che trova le sue radici nell'Italia rinascimentale". E dalle pagine della storia del '500 prendono volume maniche a sbuffo e pantaloni a tre quarti su stoffe leggere o broccati pesanti rivisitati in forme fluttuanti.
E ancora cappotti dal taglio severo sviluppati in una prospettiva nuova e disarmante, tinta di ocra e da un gioco di aperture discrete sulle maniche. Oppure plissettature che creano giochi di luce e di volume su spazi ordinari del capo, dal quale sembrano uscire inaspettatamente con la forza dell'ispirazione. Un pò come Michelangelo e la materia, dagli abiti di Valentina emerge lo spirito creativo che si nasconde dietro ogni singola fibra di tessuto..